
DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA…
GLI ARABI GONFI DI PETROLDOLLARI SI VOGLIONO PAPPARE LE AZIENDE ITALIANE, COME HA FATTO HUSSAIN SAJWANI, CHE HA COMPRATO ROBERTO CAVALLI, O LA FAMIGLIA DEGLI EMIRI AL THANI, CHE HA RILEVATO VALENTINO – ORA CHE LA GUERRA IN UCRAINA HA FATTO VACILLARE LE QUOTAZIONI DI TANTE AZIENDE OCCIDENTALI, I FONDI ARABI VOGLIONO FARE SHOPPING DI MADE IN ITALY IN SALDO - IN QUESTA FASE, A FARE GOLA SONO I SETTORI AD ALTA TECNOLOGIA APPLICATA COME L'HEALTHCARE, L'AGRO-BUSINESS, LA MEDICINA, IN CUI IL NOSTRO PAESE È LEADER PER LA QUALITÀ DELLE IMPRESE…
Sara Bennewitz per “la Repubblica”
Da Vodafone a Nintendo, i fondi arabi tornano a fare shopping di marchi e aziende. Anche grazie al petrolio alle stelle e al dollaro ai massimi da vent' anni, che hanno gonfiato i loro portafogli, mentre la crisi geopolitica che ha come epicentro la Russia ha fatto vacillare le quotazioni di tante aziende occidentali a valutazioni interessanti.
La società di tlc degli Emirati Arabi ad esempio ha puntato 3,3 miliardi di sterline sui servizi tlc di Vodafone e ieri il fondo Pif della Arabia Saudita ha speso 2,7 miliardi di dollari per il 5% dei giochi giapponesi di Nintendo. Ma anche l'Italia sta giocando da forte polo d'attrazione.
«L'alta professionalità dei gestori dei fondi degli Emirati - spiega Alessandro Daffina, ad di Rothschild in Italia - ha portato a un cambiamento delle dinamiche, delle strategie e della tipologia di investimento». Daffina ha aiutato il fondo di Abu Dhabi a rilevare nel nostro paese la distribuzione agroalimentare di Unifrutti e quello dell'Arabia Saudita per le auto di Pagani. «Prima il focus degli investimenti era sui brand - spiega ma in questa fase post Covid c'è grandissima attenzione alla tecnologia applicata a qualsiasi segmento, come l'healthcare, l'agro-business, la medicina, settori in cui il nostro Paese è leader per la qualità delle imprese ».
L'Italia da tempo è tra le destinazioni predilette dei fondi sovrani come quello di Dubai o del Qatar (che ha investito al fianco di Enel in Zambia e ha appena lanciato un'Opa su Coima). Ma anche di private equity che raccolgono capitali negli Emirati, come Investcorp (che sta studiando l'acquisto del Milan) o Peninsula (che ha rilevato le profumerie Kiko).
O ancora di emiri e imprenditori come Hussain Sajwani, dell'immobiliare Damac Properties, che ha comprato Roberto Cavalli, o la famiglia degli emiri Al Thani, che ha rilevato Valentino. «L'Italia del governo Draghi, vista dall'estero, è tornata a giocare un ruolo preminente in Europa - spiega Pietro Vitale, general manager della sede di Gianni & Origoni di Abu Dhabi - Non dimentichiamo che gli Emirati, tra l'altro, stanno dimostrando di essere un hub in grado di convogliare investitori anche da altre parti del mondo». Infine anche la farmaceutica e la sanità tricolori sono tornate nel mirino con operazioni come la vendita di Kedrion o del software di Dedalus.
«Nel settore medicale abbiamo eccellenze come il San Raffaele, riconosciute in tutto il mondo - prosegue Daffina - Da parte dei fondi arabi c'è poi grande interesse per le rinnovabili. L'innovazione tecnologia rappresenta uno strumento non solo per il miglioramento della produttività ma anche per la sostenibilità ambientale. E gli Emirati, alla ricerca di nuovi modelli economici per rispondere alle esigenze di uno scenario profondamente cambiato, trovano in un sistema come quello italiano un modello molto interessante per i loro investimenti».
Ma i capitali degli emiri, oltre a sviluppare marchi, tecnologie e infrastrutture, adesso sono anche alla ricerca di aziende da risanare. «Stiamo registrando un forte interesse e una ricerca d i contatti da parte di investitori istituzionali e family office mediorientali per investire in Italia - spiega Sergio Iasi, ad del fondo di turnaround Itaca, che ha appena investito su Landi Renzo - con l'obiettivo di mettere insieme, come hanno fatto con Itaca, i loro capitali e le nostre expertise per operazioni complesse ».
DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA…
DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È…
DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA…
DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE…
DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL…
FLASH – BRUNO VESPA, LA “SPALLA” DEL GOVERNO MELONI: IL GIORNALISTA IN RAI E' PERFETTO PER DARE…