
DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO…
1. L'AGRICOLTURA BIOLOGICA È E DIVENTERA' L'AGRICOLTURA DEL FUTURO
Lettera di Anna Federici a Dagospia
L'agricoltura Biologica è e diventerà l'agricoltura del futuro.
La richiesta di prodotti biologici è in continua crescita . Aumenta la domanda per i cibi bio e aumenta anche il prezzo degli alimenti bio. I governi danno premi agli agricoltori che trasformano i loro terreni in biologici. I cereali, gli ortaggi e la carne biologici spuntano prezzi migliori rispetto a quelli coltivati e cresciuti con la chimica.
Molti agricoltori si stanno rendendo conto di quanto sia dispendiosa e insidiosa l'agricoltura convenzionale che propone acquisti massicci di sementi, di antiparassitari e di concimi rispetto ad un sistema che tende ad utilizzare lavorazioni minime, sovesci e semi auto riprodotti. Sicuramente chi sa come coltivare secondo un buon metodo agro-ecologico si indebita meno con le banche perché sa come utilizzare le risorse della natura.
Oggi si trovano anche tecnici e agronomi più preparati rispetto ai tempi passati che possono consigliare gli agricoltori e ci sono diversi esempi di successi virtuosi di colleghi che già praticano l'agricoltura biologica o biodinamica da anni.
Ci sono tantissime ragioni positive e valide per il fiorire e proliferare di nuove aziende bio.
Purtroppo ci sono ancora delle falle nei sistemi di controllo. La più importante è che non si dovrebbe mai più permettere che un stesso soggetto abbia la possibilità di coltivare una parte dei terreni secondo il metodo biologico e una parte secondo il convenzionale. E' difficile rintracciare attraverso i documenti cartacei dove venga effettivamente dato il pesticida o il concime chimico. Bisognerebbe fare continue analisi in campo ma sarebbe un sistema inefficiente e costoso.
anna federici roberto d agostino
Gli imbrogli esistono e sta al Ministero dell'Agricoltura e agli organismi di controllo rilevarli punendo severamente le frodi che purtroppo in campo alimentare sono comuni (vedi lo scandalo dell'olio Extra Vergine d'Oliva italiano che viene non si sa da dove e non è ne EVO ne italiano). Spesso le frodi sono fatte dai grandi gruppi che hanno mezzi per distogliere l'attenzione dei controlli.
Come fa il consumatore a tutelarsi? Acquistando direttamente dalle aziende agricole e controllando con attenzione le etichette.
Ad esempio spesso le verdure arrivano al negozio bio con l'etichetta dell'azienda, le carni hanno l'etichetta della laboratorio che le lavora dove è segnato codice dell'allevamento. Nell'olio c'è la dicitura che indica che le olive sono prodotte esclusivamente in quell'azienda.
Secondo la legge i terreni hanno un tempo di conversione di due anni per diventare biologici e di quattro anni per ottenere la certificazione Demeter (agricoltura biodinamica) Il processo di miglioramento della struttura e della ricostruzione dell'humus può essere più o meno lungo a seconda dell'esperienza dell'agricoltore e del metodo che usa.
E' positivo che ci sia una crescita vigorosa delle coltivazioni bio. Potrebbe innescarsi un processo virtuoso per la nostra salute e per il benessere degli animali presenti negli allevamenti. Processo che potrebbe portare ad una contrazione dei ricavi per l'industria chimica e delle sementi OGM e che è uno dei motivi che forse ha portato all' unione dei colossi Bayer e Monsanto.
Nessuno vuole tornare alla chimica!
2. L'ARTICOLO DI DANIELA MINERVA PER ''REPUBBLICA'' SUL BOOM SOSPETTO DEL BIOLOGICO
Un po’ lo avevamo sospettato. Nel giro di un anno o poco più mercati, supermercati, negozi e negozietti si sono riempiti di alimenti bio. Accidenti, che velocità di riconversione, ci eravamo forse detti. Sapendo che fino a poco fa i terreni erano tutti (o quasi) adibiti ad agricoltura intensiva con l’aiuto abbondante della chimica. E sapendo che per convertire (pulire, di fatto) un terreno servono anni.
Non poteva che stupirci il fiorire di agricoltura bio in Italia. Oggi è lo stesso presidente dell’Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica a dirci che buona parte di quel che si compra a carissimo prezzo con l’etichetta bio, non è bio per niente.
Un mercato da 4,3 miliardi l’anno con consumi aumentati del 21% nei primi sei mesi del 2016 fa così tanto gola che molti agricoltori virano al bio dall’oggi al domani mentre i loro campi ci mettono molto di più a pulirsi. Senza dire di tutto quello che arriva da paesi non della Ue.
E allora? Nessuno ha voglia di tornare alla chimica. L’AIAB ci dice che i controlli del ministero non ci sono, che le regioni vanno in ordine sparso e spesso i controllori non controllano un bel niente. Peccato, a noi il bio piace. È troppo chiedere che le istituzioni facciano il loro mestiere?
DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO…
DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN…
DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA…
LE INSOSTENIBILI DICHIARAZIONI FILO-TRUMP DI CONTE HANNO MANDATO IN TILT SCHLEIN - TRA I DUE…
DAGOREPORT - ALTA TENSIONE TRA IL MONDO FINANZIARIO AMERICANO E KING TRUMP - PRIMA DI DICHIARARE…
DAGOREPORT: LA MELONI SOGNA LA PRESA DELLA MADUNINA – MANCANO DUE ANNI ALLE ELEZIONI AMMINISTRATIVE…