john elkann theodore kyriakou

SU “REPUBBLICA” SVENTOLA BANDIERA GRECA? – L’ARMATORE THEODORE KYRIAKOU HA FATTO LA SUA ULTIMA OFFERTA A JOHN ELKANN: È DISPOSTO A SGANCIARE 140 MILIONI PER PAPPARSI L’INTERO GRUPPO GEDI. LA NOVITÀ È CHE L’IMPRENDITORE, IN SOCIETÀ CON BIN SALMAN, INCLUDEREBBE NEL PACCHETTO ANCHE “LA STAMPA”, FINORA ESCLUSA (C’ERA UNA TRATTATIVA PARALLELA CON ENRICO MARCHI) – EXOR DOVREBBE DIGERIRE UNA MINUSVALENZA DA 80 MILIONI (NEL 2020 AVEVA PAGATO 220 MILIONI): BRICIOLE RISPETTO AI RISULTATI DELLA HOLDING, CHE NEL 2024 HA REGISTRATO UN UTILE DI 14,6 MILIARDI…

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Estratto dell’articolo di Stefano Vergine per “Domani”

 

Theodore Kyriakou

Il tempo per la trattativa esclusiva è scaduto domenica e il greco ha fatto la sua offerta. È disposto a comprare tutto, anche La Stampa, ma non intende offrire di più di quanto proposto.

 

Ora la mossa spetta a John Elkann. La più grande operazione degli ultimi anni nel mercato italiano dei media – l’ultima del genere è stato l’acquisto di Rcs e La7 da parte di Urbano Cairo – dovrebbe risolversi entro fine anno, o almeno così vorrebbero i protagonisti del possibile accordo.

 

JOHN ELKANN A SAINT MORITZ

Da una parte il gruppo Antenna, controllato dal greco Theo Kyriakou in società con il fondo sovrano dell’Arabia Saudita; dall’altra la Exor della famiglia Elkann-Agnelli. Al centro del tavolo Gedi, che vuol dire un gruppo strutturato tra emittenti radiofoniche e giornali: Radio Deejay, M20, Radio Capital, la Repubblica, La Stampa, Limes, One Podcast, Huffington Post, National Geographic Italia e molte altre testate.

 

Come avevamo raccontato, nel corso dei mesi della trattativa Kyriakou ha sempre puntato a escludere La Stampa […]. Gli Elkann si erano […] mossi intavolando una discussione parallela per vendere il giornale torinese a Enrico Marchi, re degli aeroporti del Triveneto, presidente dell’editore Nem che ha già comprato sei quotidiani locali da Gedi nel 2023.

 

john elkann

Non è detto che con Marchi il discorso sia chiuso, ma la novità delle ultime ore è che Kyriakou ha proposto agli Elkann di prendersi anche La Stampa. E, se servisse ad accelerare la firma, pure l’Huffington Post.

 

[…] Da quanto è riuscito a ricostruire Domani, per rilevare l’intero gruppo Gedi Antenna ha offerto una cifra compresa tra 130 e 140 milioni di euro. Dunque, non molto più alta rispetto alla proposta di un mese fa: 110 milioni di euro per tutta Gedi, tranne la Stampa. L’ultima offerta è già stata recapitata e nelle intenzioni dell’imprenditore greco è una proposta da prendere o lasciare.

 

Enrico Marchi

John Elkann ora ha due possibilità. Accettare la proposta di Kyriakou, magari con qualche piccola modifica ma senza stravolgimenti, oppure prendere tempo (fino a metà gennaio: il 14 Repubblica compie 50 anni tondi, il 18 è prevista una grande festa) e provare ad ottenere di più provando altre strade, altri imprenditori interessati.

 

Come Leonardo Maria Del Vecchio, il più giovane tra i figli del fondatore di Luxottica, che sta monitorando le opportunità di acquisto nel settore dei media. Cercare nuovi acquirenti interessati significherebbe però investire altro tempo, e nel caso di Gedi il tempo equivale a perdite.

 

Nel 2024 la società ha registrato un rosso di 35,9 milioni, quasi interamente imputabile ai giornali.

 

Theodore Kyriakou

[…] Accettando la proposta greca, la minusvalenza da registrare sul bilancio di Exor sarebbe però assicurata. Per diventare proprietaria del 100 per cento delle azioni di Gedi la holding olandese degli Elkann ha speso negli anni poco più di 200 milioni di euro. Non solo. Dal 2019, quando Exor è entrata con il 43 per cento delle quote, Gedi ha accumulato perdite dirette per 360 milioni di euro.

 

Nel bilancio di Exor, Gedi nel 2024 era in carico a 118 milioni di euro, quasi la metà rispetto a quando era stata acquistata. Vendere a poco più di 100 milioni di euro un gruppo per cui ne sono stati spesi molti di più non fa felice nessuno, ma i numeri dicono che la scelta potrebbe dipendere più da fattori psicologici che finanziari.

 

leonardo maria del vecchio

Insomma, la scelta è tra prendere subito poco più di 100 milioni o provare a recuperarne qualcuno in più in futuro, non si sa quando.

 

Anche perché non è affatto detto che Del Vecchio jr sia davvero interessato, e nel caso disposto a investire più di quanto proposto dal greco. A decidere, ricordiamolo, è Exor, un gruppo che nel primo semestre di quest’anno vantava un patrimonio netto di 36 miliardi di euro e nel 2024 ha registrato utile consolidato di 14,6 miliardi di euro. Cento milioni in più o in meno, insomma, non dovrebbero fare la differenza  […].

Theodore Kyriakou John Elkann e Lavinia Borromeo ai festeggiamenti pre-matrimonio di Anant Ambani e Radhika MAURIZIO SCANAVINO E JOHN ELKANN