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Lucio Cillis per “la Repubblica”
L’Unione europea dà il via libera al matrimonio Alitalia- Etihad. Si tratta di un ok condizionato da parte dell’Antitrust comunitario, guidato dalla commissaria Margrethe Vestager, che nella sostanza non comporta grossi ostacoli da superare. L’unico obbligo riguarda la tratta Roma-Belgrado che andrà “liberata” (due slot) a favore di altre compagnie concorrenti del network che ruota attorno a Etihad.
Il caso vuole che esattamente un anno fa Giovanni Castellucci e Fabrizio Pagani, in rappresentanza dei soci Cai e del governo, andassero in missione ad Abu Dhabi per incontrare il numero uno di Etihad, James Hogan, e gli sceicchi proprietari della compagnia. Nel giro di 365 giorni, dopo una lunga, dura e a volte anche drammatica trattativa, il primo via libera arriva quindi a destinazione. Ora occorrerà attendere l’esito di altri due dossier aperti da Bruxelles. Riguardano la proprietà di fatto della società ed anche il ruolo di Poste Italiane per verificare se l’ingresso del colosso pubblico possa intendersi come aiuto di Stato.
james hogan di etihad a roma foto lapresse
«La Commissione europea ha autorizzato, ai sensi del regolamento Ue sulle concentrazioni, la proposta di acquisizione del controllo comune di New Alitalia da parte di Alitalia Cai ed Etihad», spiega Bruxelles in una nota. «New Alitalia rileverà le attività aeronautiche di Alitalia Cai. La decisione è subordinata, in particolare, all’impegno assunto da Alitalia Cai ed Etihad di liberare alcuni slot a favore di nuovi operatori presso gli aeroporti di Fiumicino e di Belgrado», prosegue la nota. Attualmente Alitalia Cai e Air Serbia (controllate in parte da Etihad) sono i soli vettori a offrire voli diretti sulla rotta Roma- Belgrado.
Soddisfatto il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi: «La Ue ha sempre fatto dell’apertura del mercato una bandiera. Qui si parla di una grande operazione di rilancio con una forte alleanza tra Alitalia e una compagnia emergente cui guardava tutto il mondo. Ora attendiamo la risposta del mercato che dimostrerà la validità del progetto e che accompagnerà un rilancio del sistema complessivo aeroportuale in un momento di gravissima crisi».
Per Lupi quindi «siamo di fronte ad un grande segnale di fiducia per chi vuole investire in Italia. Ora — aggiunge — guarderemo agli esuberi effettivi, che probabilmente non supereranno le 400 unità, e alle possibili assunzioni ». Etihad, ricorda ancora il ministro, «riporta delle preziose attività in Italia: come ad esempio la manutenzione. Ma anche il possibile coordinamento di tutte attività europee del network emiratino potrà mettere radici da noi».
E ovviamente soddisfatti sono i due protagonisti dell’accordo, James Hogan e Gabriele Del Torchio. Per Hogan «una partecipazione azionaria in Alitalia garantirà vantaggi non solo alle due compagnie ma, cosa ancora più importante, darà maggiore scelta a chi vola per affari o per turismo da e per l’Italia». Per Gabriele Del Torchio «questo investimento consentirà stabilità finanziaria e solide fondamenta per una crescita notevole della Compagnia e per l’industria del turismo in Italia, di cui Alitalia è un asset fondamentale».
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