LIGRESTI CARAIBICO - LA CONSOB CONTINUA IL PRESSING SU PREMAFIN E SPUNTA UN NUOVO SOCIO OCCULTO NEI PARADISI FISCALI (TOTALE: 20% DELLA CASSAFORTE DI DON SALVATORE) - CI SARANNO O NO INTERESSI RICONDUCIBILI AGLI AZIONISTI DI RIFERIMENTO? AH, SAPERLO - INTANTO OGGI NUOVO TONFO IN BORSA DI FONSAI (-5,1%), E UN NUOVO SLITTAMENTO PER VALUTARE IL RAFFORZAMENTO PATRIMONIALE…

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1 - FONSAI: NUOVO SCIVOLONE IN BORSA (-5,1%) CON SLITTAMENTO CDA
(ANSA) - Non si arresta la caduta in borsa di Fonsai mentre la compagnia assicurativa sembra intenzionata a darsi un paio di giorni di tempo in più per valutare come procedere al rafforzamento patrimoniale. Il titolo ha chiuso in borsa in calo del 5,14% a 0,72 euro mentre il cda in cui verranno esaminate le conclusioni dell'advisor Goldman Sachs, inizialmente programmato per il 21 dicembre, dovrebbe tenersi il 23 dicembre.

Male anche la controllata Milano Assicurazioni (-4,10% a 0,20). Fonsai ha chiuso l'ottava seduta consecutiva in ribasso sui timori per l'incertezza che avvolge il gruppo e che potrebbe tradursi in un aumento di capitale - chiesto con forza da Mediobanca - da 500-600 milioni. Il calo complessivo accumulato da Fonsai nelle ultime otto sedute ammonta al 39,2%.

2 - PREMAFIN, IL 20 PER CENTO IN MANO A SOCI "OCCULTI"
Francesco Spini per "La Stampa"

Avanti il prossimo. Dopo Heritage, ecco un altro trust rigorosamente off-shore fare capolino nell'azionariato di Premafin. Si tratta di Ever Green Security trust che, non da qualche giorno, ma dal 31 dicembre del 2010 ha una partecipazione cumulativa del 7,85% nel capitale della holding che controlla il gruppo Fondiaria Sai e che fa capo ai Ligresti, attraverso società che fanno capo al trust stesso. Il nuovo azionista di peso, che s'è palesato con un fax da Panama City, fa lievitare la quota della società in mano a una ragnatela di gestioni fiduciarie a oltre il 20% del capitale di Premafin. E non è poca cosa.

A indagare sui pacchetti misteriosi da oltre un anno è la Consob che, dopo aver indotto a venire allo scoperto Giancarlo De Filippo col suo Heritage trust (targa delle Bahamas), due giorni fa ha ottenuto - grazie alla cooperazione in ambito internazionale l'emersione di questo ulteriore trust che come sede, nella migliore tradizione, indica una casella postale, la p.o. box 556, Main Street, Charlestown, capitale di Nevis, un isolotto delle Piccole Antille. Paradiso fiscale, ovvio.

Ora si attende la seconda parte della comunicazione, ovvero la scomposizione delle quote detenute sotto il cappello di Ever Green. Ma è facile immaginare che il risultato non sarà dissimile da quello ottenuto con Heritage, che ha attribuito le quote a 12 scatole - tra fondazioni e società - tutte con sede tra il Lussemburgo e Panama. Anche nel caso del trust «sempre verde» ci saranno nuove scatole dietro cui si nasconde chissà chi. Di certo l'autorità del mercato vuol fugare ogni sospetto che dietro a questi intrecci (dapprima venuti a galla con quel 9% di capitale, poi ridotto, inserito in una gestione fiduciaria del Credit Agricole Suisse) ci possano essere interessi riconducibili agli azionisti di riferimento di Premafin, ovvero i Ligresti. Aspetto cruciale, questo, di tutta la vicenda.

Nel frattempo ieri si è riunito il consiglio di amministrazione della holding. Come da attese, Premafin ha conferito alla Leonardo & Co di Gerardo Braggiotti «un mandato di assistenza finanziaria, finalizzato ad affiancare la società nella gestione dei rapporti di indebitamento e nella valutazione dei possibili riflessi di interventi di capital management potenzialmente attuabili dalla controllata Fondiaria-Sai».

I Ligresti, insomma, si preparano a dover riaprire il fronte del debito. Da un lato la tempesta dei mercati farebbe temere per alcuni covenant sui prestiti, il che, di fatto, potrebbe costringere a una parziale nuova ristrutturazione del debito. Dall'altro, Premafin si prepara a quanto accadrà in Fonsai. Se dovesse passare come chiedono le banche - la linea dell'aumento di capitale, la holding perderebbe il controllo della compagnia, rendendo meno salde le garanzie alla base dei precedenti accordi siglati con le banche.

 

LIGRESTIEmanuele Erbetta e Jonella Ligresti FEDERICO GHIZZONI resize FONSAI