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MARINA BERLUSCONI FARÀ UN BEL DITO MEDIO...LANUM ALLA MELONI? – FININVEST È USCITA DALL’AZIONARIATO DI MEDIOBANCA, MA HA ANCORA UN PIEDE A PIAZZETTA CUCCIA TRAMITE MEDIOLANUM (CHE HA IL 3,49% DELLA BANCA DI INVESTIMENTO MILANESE) – PER ORA LA PRIMOGENITA DI SILVIO SI TIENE LE MANI LIBERE, NELL’UNO E NELL’ALTRO SENSO – E IN FORZA ITALIA? NEL PARTITO MORMORANO: “TAJANI È STRETTO TRA DUE FUOCHI. DA UNA PARTE L'ATTEGGIAMENTO CAUTO DI MARINA, DALL'ALTRA L'APERTO SOSTEGNO DI GIORGIA MELONI A FAVORE DI CALTAGIRONE…”

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Estratto dell’articolo di Giuliano Balestrieri e Alessandro Barbera per “La Stampa”

 

MARINA BERLUSCONI DIVENTA CAVALIERA DEL LAVORO

Da quando il Monte dei Paschi ha lanciato la scalata a Mediobanca, nei palazzi della finanza e della politica aleggia una domanda: che faranno la Fininvest e gli eredi Berlusconi?

 

La holding della famiglia guidata da Marina […] non è più da tempo azionista di Piazzetta Cuccia.

 

E però lo è ancora in via indiretta attraverso il 3,49 per cento posseduto da Banca Mediolanum, di cui Fininvest è secondo socio con il trenta per cento.

 

MPS MEDIOBANCA

Un primo segnale è arrivato da Massimo Doris, figlio dello scomparso fondatore del gruppo bancario: nei giorni scorsi Finprog Italia, la loro finanziaria, si è schierata al fianco del patto di Mediobanca con lo 0,22 per cento, una quota acquistata nel 2024, conferita all'accordo di consultazione fra i soci ostili all'offerta di Mps capitanata da Gaetano Caltagirone e da Delfin, la finanziaria dei Del Vecchio.

 

Un segnale di aperto sostegno agli attuali vertici di Mediobanca e all'amministratore delegato Alberto Nagel, nei confronti dei quali Doris ha sempre avuto parole di stima.

 

ALBERTO NAGEL

Insomma, dire che Mediolanum e Fininvest siano ostili alla proposta del Monte sarebbe troppo. Di certo restano alla finestra, in attesa degli sviluppi.

 

[…] Marina Berlusconi sembra intenzionata a tenersi le mani libere. I rapporti con le parti in causa si possono descrivere così: con Nagel buoni e consolidati, nei confronti del gruppo Caltagirone e di Delfin – grandi azionisti di Mediobanca, Mps e Generali – nessuna avversione, ma senza la stessa consuetudine fatta di milanesità.

 

AZIONISTI DI MEDIOBANCA

La neutralità di Fininvest è confermata dall'atteggiamento nel caso dell'accordo Generali-Natixis, il matrimonio nel risparmio gestito per creare un colosso da quasi duemila miliardi di masse voluto dai vertici con il sostegno di Mediobanca e invece contestato da Caltagirone e Delfin: chi ha provato a coinvolgere Fininvest per ottenere l'appoggio, è stato, fin qui, lasciato cortesemente in attesa.

 

antonio tajani giorgia meloni

Per avere la conferma di quanto complicata sia la faccenda per i Berlusconi, basta buttare un occhio a quel che accade in queste ore dentro Forza Italia e alle dichiarazioni di Antonio Tajani a proposito della necessità di completare la cessione delle quote statali del Monte dei Paschi: «Sono sempre stato a favore delle privatizzazioni e credo che lo Stato non debba possedere una banca, né intervenire nell'economia se non dando delle regole nei casi di emergenza», diceva a caldo dopo l'annuncio a sorpresa dell'offerta ostile.

 

FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE - FRANCESCO MILLERI

[…] Spiega un esponente del partito sotto stretto anonimato: «Antonio è stretto tra due fuochi. Da una parte l'atteggiamento cauto di Marina, dall'altra l'aperto sostegno di Giorgia Meloni a favore di Caltagirone. L'esito di questa partita ha anche una valenza geografica, perché sposterebbe a Roma una fetta di potere finanziario milanese».

 

Una delle conferme del derby è nelle parole del sindaco meneghino Beppe Sala apertamente pro-Nagel: «Nell'offerta di Mps più che una logica industriale vedo un Roma contro Milano». […]

gianni letta - marina berlusconi

AZIONARIATO E CONTI DEL MONTE DEI PASCHI DI SIENA

 

massimo doris foto di bacco (4)