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mark zuckerberg - immagine generata dall IA
(ANSA) - WASHINGTON, 31 GEN - Mark Zuckerberg sta pensando di trasferire la sede legale di Meta dal Delaware, dove si trova la maggior parte delle grandi aziende statunitensi, al Texas come ha fatto Elon Musk con Tesla, SpaceX in Texas e la startup Neuralink in Nevada. Lo riferisce il Wall Street Journal citando fonti informate. Il piano sarebbe stato studiato prima dell'insediamento di Donald Trump.
Meta, Zuckerberg e alcuni degli attuali ed ex membri del consiglio di amministrazione della società stanno affrontando una causa in Delaware intentata dagli azionisti sulla scia dello scandalo Cambridge Analytica. Il processo si svolgerà ad aprile. A inizio mese, Meta aveva annunciato che i suoi "team per la fiducia e sicurezza" sarebbero stati trasferiti dalla California al Texas e in altre località degli Stati Uniti oltre ad aver dichiarato che non avrebbe più utilizzato i fact-checker per Facebook e Instagram.
I VERI MOTIVI DIETRO AL TRASFERIMENTO DEI MODERATORI DI META IN TEXAS
Estratto dell’articolo di https://www.wired.it/article/meta-trasferimento-moderatori-texas-motivi/
per Meta il parziale trasferimento in Texas potrebbe avere vantaggi che vanno ben al di là di una semplice presa di posizione politica. Il Texas è uno dei due stati americani (insieme alla Florida) dotati di una legge che di fatto vieta la moderazione di molti contenuti sui social media e ha un sistema normativo eccezionalmente favorevole alle aziende.
L'esempio di Musk
Come per l'approccio al fact-checking, anche in questo caso è stato Elon Musk ad aprire la strada a Meta. A settembre, il proprietario di X ha ufficialmente trasferito la sede dell'azienda da San Francisco al Texas – che ospita anche gli uffici di Starlink e Boring Company, altre due delle sue società – citando una legge sull'identità di genere della California come motivo alla base del trasloco.
"È evidente che stanno seguendo l'esempio di Elon Musk – afferma Nicole Gill, direttrice esecutiva dell'organizzazione Accountable tech –, anche solo per il messaggio di spostare la loro base operativa da quello che è percepito come uno stato di parte e progressista (non lo è) a quello che è percepito come uno stato repubblicano o conservatore".
Nel 2021, in seguito all'insurrezione del 6 gennaio al Congresso americano, il Texas aveva approvato una legge che vieta alle società di social media di rimuovere o moderare i contenuti sulla base delle opinioni politiche degli utenti, che potrebbe consentire alle autorità statali di imporre alle piattaforme di mantenere online determinati contenuti in nome della libertà di parola.
I possibili vantaggi legali
Per Benavidez tuttavia la legge sui social media del Texas potrebbe non essere l'unica attrattiva dello stato: "Una volta che un'azienda ha la sede centrale o sta facendo affari significativi in uno stato è possibile usare la giurisdizione di quello stato per qualsiasi futura azione legale", afferma.
Nel 2023, X ha intentato una causa in Texas contro l'organizzazione no-profit Media Matters for America, accusando il gruppo di aver denigrato l'azienda sottolineando come l'incitamento all'odio e la disinformazione sulla piattaforma venissero affiancati agli annunci degli inserzionisti. All'epoca, anche il procuratore generale del Texas Ken Paxton aveva annunciato l'apertura di un'indagine sulla no-profit. Da allora X ha modificato i suoi termini di servizio per fare in modo che qualsiasi causa contro l'azienda venga avviata in Texas.
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