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DAGOREPORT - GIORGIA MELONI SOGNA IL FILOTTO ELETTORALE PORTANDO IL PAESE A ELEZIONI ANTICIPATE?…
1 - MPS: SQUADRA TECNICA IN CDA PER COMBATTERE LA SINDROME DI FILIPPO II
(ASCA) - La Fondazione Mps ha scelto i sei candidati della lista di maggioranza che occuperanno 6 delle dodici poltrone del Monte dei Paschi di Siena: Alessandro Profumo, designato alla presidenza del Monte, l'attuale Dg della banca, Fabrizio Viola che assumera' la carica di Amministratore delegato, Tania Groppi, docente di Istituzioni di diritto pubblico nella facolta' di Economia dell'Universita' di Siena, Paola Demartini, docente di Economia Aziendale dell'Universita' degli Studi di Roma Tre, Angelo Dringoli,
E' professore ordinario di Economia e gestione delle imprese presso la Facolta' di Economia dell'Universita' di Siena , Marco Turchi, commercialista, amico di Massimo D'Alema, gia' nel Collegio sindacale della Banca. Rispetto alla previsioni della vigilia, solo due nomi, quello di Profumo e Viola, hanno confermato le attese.
Tra le novita' l'ingresso di due donne della stanza dei bottoni di Rocca Salimbeni. Nel complesso le nomine, rispetto ai precedenti Cda, sembrano aver maggiormente privilegiato dei profili tecnici, per la prima volta, ad eccezione di Turchi, abbandonano i laureati in economia, migliora anche il profilo linguistico, meno vernacoliere e piu' inglese. Lo scontro sui nomi non e' stato all'insegna dell'aplomb britannico, due giorni di frenetiche riunioni e alla fine si e' consumata una frattura tra i membri della Deputazione Amministratrice chiamata a scegliere la rosa dei candidati.
Il presidente della Fondazione, Gabriello Mancini, e' stato messo in minoranza sul nome di Profumo, a cui ha opposto un solitario rifiuto. Cosi' l'era Profumo inizia sul filo del paradosso, con la manifesta opposizione del presidente della Fondazione, azionista di riferimento del Monte (46% del capitale destinato a scendere al 33,5% per ridurre un debito di 900 milioni di euro).
Molteplici le letture del colpo di scena in terra di Siena. Quella politica legata alle diatribe all'interno del Pd locale che hanno certificato il successo del sindaco di Siena, Franco Ceccuzzi, anima Ds del Pd locale, in antitesi all'anima Margherita del Pd guidata da Alberto Monaci. Sebbene entrambi non piazzato ai piani alti di Rocca Salimbeni alcun fedelissimo.
C'e' anche una interpretazione meno prosaica del ribaltone di Siena, dove si scorge la silenziosa moral suasion della Banca di Italia che avrebbe visto di buon occhio un Cda con un profilo professionale diverso da quello espresso pastoie senesi.
L'era di Giuseppe Mussari presidente uscente del Monte si chiude, senza standing ovation, con contorni simili alla parabola del governo Berlusconi.
Li' saliva lo spread e sono arrivati i tecnici, qui esplodevano le criticita' della Banca e sono arrivati i tecnici. Li' e' arrivato il decreto salva-Italia, qui si annuncia il piano salva-Monte. Se il primo dovrebbe salvare anche gli italiani, il secondo dovrebbe salvare anche la Fondazione.
Senza i dividendi del Monte, oramai unica fonte di reddito di Palazzo Sansedoni, ben 4,5 miliardi, di cui 1 a debito, sono stati investiti negli aumenti di capitale della banca e nel tentativo, rivelatosi poi perdente, di mantenere la maggioranza del capitale Monte, non si salvano nemmeno Comune e Provincia di Siena. Agli enti locali, e non solo, Mancini ha pagato, e continua a pagare, qualche decina di milioni di euro di debiti all'anno.
Quest'anno Rocca Salimbeni, a causa della svalutazione degli avviamenti sulle acquisizioni di Biverbanca e Antonveneta, chiudera' l'esercizio in rosso e dovendo rafforzare il patrimonio di 3,3 miliardi, non distribuira' alcuna cedola. Cala il sipario su un decennio di vacche grasse, dove i dividendi del Monte trasformati dalla Fondazione in erogazioni, si riversavano copiosi sul territorio, complessivamente quasi 2 miliardi di euro.
A Siena si respirava la stessa aria della Spagna di Filippo II quando, nel sedicesimo secolo, l'oro che pioveva dal Nuovo Mondo sembrava assecondare una crescita infinita e non poche megalomanie, alcune segnatamente clientelari.
Poi le spese superarono di gran lunga le entrate, arrivarono i debiti e servirono quattro secoli per riprendersi. A Siena, la controparte femminile di Firenze, il sogno gotico per eccellenza, speriamo ne bastino molti, molti di meno.
2 - ARROGANCE PROFUMO PRENDE CASA A POGGIBONSI
Scrive Federico De Rosa sul "Corriere della Sera": Le consultazioni sono andate avanti tutto il giorno. E solo a fine serata è arrivato l'accordo e il via libera a Profumo, che nei giorni scorsi ha preso domicilio a Staggia Senese, una frazione di Poggibonsi, per adeguarsi allo statuto di Rocca Salimbeni e prepararsi alla nomina che avverrà all'assemblea dei soci in programma il 27 aprile.
3- MPS: MANCINI RESTA ALLA GUIDA DELLA FONDAZIONE, NO IPOTESI DIMISSIONI
(Adnkronos) - Gabriello Mancini, presidente
della Fondazione Mps, resta al suo posto e sarebbe intenzionato a
concludere regolarmente il mandato che scadra' nel luglio 2013. Non ci
sono segnali, per il momento, che possano far pensare a dimissioni o
ad abbandoni anticipati da parte di Mancini, che ieri sera si e'
astenuto sul nome di Alessandro Profumo, ex ad di Unicredit, indicato
come futuro presidente di Banca Monte dei Paschi di Siena. Per ora,
dunque, secondo quanto risulta all'Adnkronos, le designazioni per il
cda dell'istituto di credito senese non sembrano avere conseguenze
dirette sulla governance della Fondazione di Palazzo Sansedoni.
(Red-Xio/Zn/Adnkronos)
19-MAR-12 10:29
4- MPS: ASTENSIONE MANCINI SU PROFUMO, NIENTE DI PERSONALE
=
PRESIDENTE FONDAZIONE, NON NECESSARIA ALTRA 'PRESENZA ESTERNA' A
SIENA
(Adnkronos) - Gabriello Mancini, presidente
della Fondazione Mps, si e' astenuto sul nome di Alessandro Profumo,
indicato come futuro presidente della Banca Monte dei Paschi di Siena.
Nella scelta dell'astensione non c'e' niente di personale contro
Profumo, banchiere di alto profilo, precisano fonti vicino a Mancini.
Il presidente della Fondazione riteneva che la presenza del nuovo direttore generale Fabrizio Viola, indicato come prossimo amministratore delegato, fosse gia' una garanzia per l'istituto dato che puo' contare su un ampio mandato decisionale. Non sarebbe stata dunque tirata in ballo la stima verso la persona di Profumo, che Mancini avrebbe ribadito, ma sarebbe stata giudicata non necessaria un'altra 'presenza esterna' a Siena di gran calibro per il vertice di Mps, potendo gia' contare su un manager di indiscussa capacita' come Viola.
5- MPS: VIOLA, FELICE PER SCELTA PROFUMO, RECIPROCA STIMA PROFESSIONALE
(Adnkronos) - "Molto bene. Ottime proposte. Sono
particolarmente felice della scelta di Profumo con il quale vi e' un
rapporto consolidato di reciproca stima professionale e personale".
Cosi' il direttore generale e prossimo amministratore delegato,
Fabrizio Viola, commenta all'Adnkronos il via libera da parte della
Fondazione Montepaschi allingresso di Alessandro Profumo al vertice di
Mps.
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