IL SALOTTO IN SOFFITTA - L'ULTIMA PARTITA DI MEDIOBANCA NELL'EX SALOTTO BUONO È IL VERTICE RCS. MA SE NAGEL NON TROVA UNA LISTA CONDIVISA, VINCERÀ LA LINEA ELKANN (CON DELLA VALLE-CAIRO IN MINORANZA)

Giovanni Pons per "la Repubblica"

 

ALBERTO NAGELALBERTO NAGEL

È probabilmente l’ultima grande trattativa tra poteri forti, quella che si sta consumando sul rinnovo del cda di Rcs Mediagroup. E come nella migliore tradizione degli ex salotti buoni, gli ingredienti ci sono tutti. Al centro, come sempre, c’è Mediobanca, che l’ad Alberto Nagel sta faticosamente traghettando al di fuori del mondo delle partecipazioni incrociate, causa di tante battaglie e tante perdite procurate nel decennio passato.

 

Alberto Nagel e Renato Pagliaro Alberto Nagel e Renato Pagliaro

Nagel non vuole essere l’ago della bilancia della partita in corso, il 6,2% di Mediobanca si presenterà e voterà in assemblea solo se vi sarà una lista di nomi di qualità, condivisa e unitaria. Altrimenti resterà alla finestra in attesa di dismettere la partecipazione quando i prezzi saranno favorevoli. Ma per arrivare al risultato condiviso, a parole auspicato da tutti, bisogna sudare non poco poiché occorre mettere d’accordo due personaggi taglienti come John Elkann, presidente della Fiat, e Diego Della Valle, che in un passato non lontano hanno riempito le cronache a suon di invettive incrociate.

 

DELLA VALLE ELKANN DELLA VALLE ELKANN

Nagel ci sta provando, da buon banchiere che non vuole perdere clienti importanti, anche se il risultato tarda ad arrivare. C’è tempo ancora una settimana per tirare le fila e un timido tentativo di convergenza è stato provato sul nome di Maurizio Costa alla futura presidenza Rcs. Costa è presente nel cda Mediobanca in quota Fininvest ed è una persona stimata da Della Valle che alle persone a lui vicine ripete di non avere preclusioni per una lista di gente preparata, dal curriculum impeccabile e in grado di gestire bene l’azienda.

 

Ma il nodo verrà presto al pettine, quando si arriverà a parlare del futuro amministratore delegato Rcs: per Torino si dovrebbe sicuramente confermare Pietro Scott Jovane, che sta portando la casa editrice fuori dalle secche in cui era finita in seguito alla disastrosa operazione Recoletos.

 

URBANO CAIRO URBANO CAIRO

La posizione della Fiat, però, pare al momento condivisa soltanto dal presidente di Mediobanca, Renato Pagliaro. Gli altri azionisti di peso, da Marco Tronchetti Provera a Giovanni Bazoli, da Paolo Rotelli a Urbano Cairo, fino allo stesso Della Valle, ritengono fallimentare la gestione Jovane e vorrebbero una sterzata forte sulla posizione di comando. Riuscirà Nagel a far digerire il nome di Jovane a questa platea così variegata?

 

carlo pesenticarlo pesenti

Ci sta provando ma non può nascondersi che anche i due vicepresidenti di Unicredit (primo azionista di Mediobanca), Fabrizio Palenzona e Luca di Montezemolo sono, per ragioni diverse, schierati un cambio di gestione. Tutto ciò prima di aver cominciato a parlare del nuovo direttore del Corriere della Sera .

 

Cosa succederà se il “lodo Nagel” non andasse in porto? Elkann ostenta sicurezza poichè può contare almeno sul 26% del capitale, composto dal 18% della Fiat (arrotondato con azioni acquistate dalla famiglia Pesenti) e da un 8% che il fondo americano Invesco sarebbe disposto a schierare grazie ai buoni uffici di Sergio Marchionne. Se Mediobanca, in assenza di lista condivisa, non si presentasse in assemblea, nessuno avrebbe la forza di opporsi all’asse Fiat-Invesco.

 

 Ferruccio de Bortoli Paolo Mieli Scott Jovane e Laura Donnini, amministratore delegato di RCS Libri. Ferruccio de Bortoli Paolo Mieli Scott Jovane e Laura Donnini, amministratore delegato di RCS Libri.

A quel punto potrebbe scattare un’alleanza Della Valle-Cairo per una lista di minoranza in grado di portare in consiglio tre consiglieri su nove. Ma nessuna delle due liste potrebbe contare su Intesa Sanpaolo, pronta a vendere le sue azioni e restare solo creditrice. Ovvio concludere che la situazione è ancora molto fluida: l’unica cosa certa è che la Mondadori sta per avviare la due diligence per l’acquisto di Rcs Libri.

 

Dario Franceschini Dario Franceschini

Un’operazione non condivisa da tutti gli azionisti e che sta creando polemiche anche in ambito politico. «Della fusione tra Rcs e Mondadori si occuperà l’Antitrust - ha dichiarato ieri il ministro della Cultura Dario Franceschini a Libri come- . Un unico editore controllerebbe il 40% del mercato, una fetta che può far gola ad acquirenti stranieri », ha aggiunto stimolato dagli interventi di Sandro Ferri di E/O, Elido Fazi, Antonio Sellerio, Stefano Mauri (Gems).