ULTIME DAL MONTE DEI PACCHI DI SIENA – PROFUMO E VIOLA HANNO SPIEGATO ALLA BCE I DETTAGLI DEL PIANO PER METTERSI IN REGOLA – OLTRE ALL’AUMENTO DI CAPITALE DA 2,5 MILIARDI, C’È IL NODO DELLE SVALUTAZIONI

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ALESSANDRO PROFUMO E FABRIZIO VIOLA ALESSANDRO PROFUMO E FABRIZIO VIOLA

Gianluca Paolucci per “la Stampa”

 

Un lungo incontro a Francoforte con il consiglio del Ssm della Bce, la vigilanza bancaria europea, per illustrare i dettagli del nuovo, ennesimo piano di Mps. I vertici della banca sono stati pressati per ore sui dettagli della strategia, con particolare riferimento all’importo dell’aumento di capitale e alle svalutazioni da effettuare sui conti del quarto trimestre.

 

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Materie, entrambe, oggetto di «interlocuzione» con Francoforte, riferiscono alcune fonti. Oggi il Cda per riferire ai consiglieri dell’esito del negoziato e deliberare sugli aggiornamenti. Monte dei Paschi vive l’ennesima fase cruciale del suo ormai lungo calvario iniziato due anni fa con lo scoppio dello «scandalo Mps», mentre si prepara al terzo aumento di capitale in meno di quattro anni dopo i 7 miliardi raccolti tra il 2011 e il 2014. 

I dettagli del piano che Alessandro Profumo e Fabrizio Viola hanno spiegato e chiarito ieri a Francoforte sono quelli in larga parte già noti e recepiti dalla Bce in dicembre: aumento di capitale da 2,5 miliardi, dismissioni per 220 milioni, alleggerimento del pesante fardello di incagli e sofferenze con la loro esternalizzazione. Alla fine di ottobre, dopo i risultati dello stress test che ha fatto emergere Mps come la peggiore tra le banche esaminate con 2,1 miliardi di deficit di capitale nel caso dello scenario peggiore i vertici di Mps avevano anche ipotizzato la richiesta di uno «sconto» a Francoforte.

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LUIGI ABETE ALESSANDRO PROFUMO FEDERICO GHIZZONI GIOVANNI BAZOLI FOTO LAPRESSE LUIGI ABETE ALESSANDRO PROFUMO FEDERICO GHIZZONI GIOVANNI BAZOLI FOTO LAPRESSE

Mosse che permetterebbero alla banca di Rocca Salimbeni di rimborsare il miliardo di aiuti di Stato ancora in pancia e soprattutto ad innalzare l’asticella del coefficiente di solidità patrimoniale (Cet 1) dall’attuale 12,8% verso la soglia richiesta dall’Eurotower del 14,3%. Un requisito che Francoforte ha chiesto esplicitamente e che i vertici potrebbero aver chiesto di ridurre di qualche punto base proprio nel corso della riunione di ieri.

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Altro tema sensibile, quello delle svalutazioni da apportare nei risultati del quarto trimestre, visto che mancano all’appello ancora 3 miliardi sulla base di quanto emerso in sede di Asset quality review. Un’altra richiesta che il presidente Profumo e Viola potrebbero aver avanzato al responsabile della Vigilanza della Bce, Daniele Nouy, sarebbe la mitigazione del deficit emerso dagli stress test per 390 milioni. Una cifra che rappresenta il differenziale positivo tra l’utile operativo stimato per il 2014 e i valori stimati nel caso avverto del Comprehensive assessment.

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La giornata di oggi non sarà importante solo per la banca. In mattinata è prevista una riunione della deputazione della Fondazione Mps che si troverà sul tavolo una serie di temi cruciali. L’aumento di capitale di Montepaschi, in primis. Ma anche le condizioni della Sansedoni, la controllata dalla quale dipendono le partecipazioni del settore immobiliare. E la Siena Biotech, ex gioiellino nato per promuovere la ricerca nel settore biotecnologico e adesso in stato di dissesto.