DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Andrea Ducci per il “Corriere della Sera”
L'economia dei Paesi dell'area euro registra nel secondo trimestre una crescita migliore delle attese. Il Pil dell'eurozona segna un aumento dello 0,8% rispetto ai primi tre mesi del 2022, un dato superiore alla stima di un +0,6%.
Tra le cifre certificate da Eurostat la crescita italiana evidenzia un balzo dell'1,1% , migliore, dunque, sia del dato relativo all'area euro (+0,8%) sia del dato relativo ai Paesi Ue (+0,7%). Una dinamica di crescita complessiva che su base annua si traduce per l'economia dei Paesi Ue in un rialzo del 4,1%, migliore cioè dello 0,1% rispetto alle stime che si attendevano un +4%. Ad archiviare il trimestre con l'aumento più elevato è l'Olanda (+2,6%), seguita da Romania (+2,1%) e Croazia (+2%).
Per quanto riguarda l'Italia a tenere il passo sono anche i consumi, con i dati Istat che segnalano nel mese di luglio una crescita del +1,3% delle vendite al dettaglio, rispetto al mese precedente. Su base annua le vendite aumentano a luglio del 4,2% in termini di valore e diminuiscono dello 0,9% in termini di volume.
Tornando ai dati dell'ufficio di statistica dell'Unione Europea tra gli aggiornamenti figurano anche i dati sull'occupazione, con una crescita del numero di impiegati dello 0,4% nel secondo trimestre, dopo un +0,7% dei primi tre mesi dell'anno (il dato su base annua è + 2,7%). Il quadro dell'Eurozona resta comunque complicato con uno scenario di rallentamento dell'economia che potrebbe sfociare in una recessione.
christine lagarde con mario draghi
A pesare sono l'inflazione e l'andamento dei mercati dell'energia. Un argine all'indebolimento del potere di acquisto di famiglie e imprese è rappresentato dalla politica monetaria della Bce, che si appresta a predisporre un nuovo rialzo dei tassi di interesse, dopo quello di 0,50 punti adottato nel mese di luglio.
La riunione del board della Banca centrale europa di oggi dovrà infatti stabilire l'entità del ritocco dei tassi, finora non è emerso un orientamento unanime, ma coloro che sostengono la necessità di agire con determinazione contro l'inflazione non escludono la possibilità di un maxi rialzo di 0,75 punti. All'intervento di oggi è probabile che segua un ulteriore rialzo in ottobre.
L'approccio della Bce è analogo a quello adottato negli Stati Uniti dalla Federal Reserve, ormai pronta ad alzare i tassi di 75 punti base per la terza volta consecutiva. A ribadirlo è stata la vicepresidente della banca centrale Usa, Lael Brainard, spiegando che la Fed dovrà continuare ad alzare il tasso di interesse a breve termine.
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