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Carlotta Scozzari per Dagospia
La resa dei conti tra il management di Monte dei Paschi di Siena e la Fondazione Mps è rimandato a domani. L'attesa assemblea degli azionisti che avrebbe dovuto deliberare sulla ricapitalizzazione da 3 miliardi è appena stata rinviata a domani, in seconda convocazione, per mancato raggiungimento del necessario quorum. All'appuntamento di oggi i soci presenti rappresentavano, infatti, il 49,3% del capitale, contro il 50% più una azione che sarebbe stato necessario per la prima convocazione.
All'assise di domani, il quorum scenderà automaticamente al 33,3%, il che significa che basta la presenza della Fondazione Mps, prima azionista della banca al 33,5%, perché si possa deliberare. Oggi, del resto, l'ente presieduto da Antonella Mansi ha preso parte all'appuntamento. "La nostra posizione rimane quella comunicata ufficialmente qualche settimana fa, non ci sono novità ", ha dichiarato Mansi uscendo dall'assemblea. "Siamo sereni, non abbiamo mai smesso di lavorare, ci vediamo domani mattina", ha aggiunto Mansi.
Negli ultimi tempi si è intensificato lo scontro tra l'ente primo azionista, da una parte, e il presidente e l'amministratore delegato, Alessandro Profumo e Fabrizio Viola, dall'altra. La Fondazione vorrebbe, infatti, che l'aumento di capitale fosse rimandato al secondo trimestre del 2014, così da avere un po' di tempo per vendere gran parte della propria quota e ripagare il debito con le banche, pari a quasi 350 milioni.
Viceversa, il management ha fretta di andare sul mercato a gennaio, anche perché il consorzio di garanzia per l'operazione già messo su con gli istituti di credito esteri (ce n'è solo uno italiano: Mediobanca) scade proprio il primo mese del 2014. Alla luce delle posizioni divergenti, che non risulta sia stato ancora possibile conciliare nonostante i diversi tentativi, non è escluso che la Fondazione possa votare contro la ricapitalizzazione in assemblea, facendola saltare. A quel punto, Profumo e Viola hanno già minacciato le dimissioni. Un'ipotesi che getterebbe Mps nel caos, più di quanto non sia già .
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