DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Estratto dell'articolo di Carlotta Scozzari per www.huffingtonpost.it
La scelta del governo Meloni di spalancare le porte del consiglio di amministrazione di Leonardo a due politici di Fratelli d'Italia e Lega, rispettivamente Francesco Macrì e Trifone Altieri, fa scattare l'allerta tra alcuni azionisti.
Che scelgono la modalità della domande e risposte prima dell'assemblea dei soci del 9 maggio per rivolgere alcuni interrogativi e chiedere alcuni chiarimenti sulla questione al gruppo che opera nei settori dell'elicotteristica e della difesa ed è partecipato al 30,2% dal ministero dell'Economia.
giorgia meloni francesco macri
Al centro della vicenda c'è la decisione del governo Meloni di inserire nella propria lista di maggioranza per il rinnovo del cda, oltre al candidato amministratore delegato Roberto Cingolani e al presidente designato Stefano Pontecorvo, anche i nomi di Macrì e Altieri.
Quest'ultimo, ex deputato leghista in passato componente delle commissioni permamenti Affari Esteri, Difesa e Cultura, oggi ricopre il ruolo di presidente di Invimit sgr, società del Tesoro che gestisce parte del patrimonio immobiliare pubblico. Mentre Macrì, leader di Fratelli d'Italia ad Arezzo per il quale lo scorso autunno era già sfumata la possibilità di un ingresso in Parlamento, in passato è stato presidente esecutivo della multiutility con quartier generale a Prato, Estra.
MATTEO SALVINI CON TRIFONE ALTIERI
Ebbene, i nomi dei due politici compaiono in due domande rivolte all'ex Finmeccanica da parte dell'azionista Fondazione finanza etica.
"In base a quali priorità - si legge nel quesito, che si ripete praticamente identico per i due amministratori in pectore - individuate nella skills directory di Leonardo si è ritenuto di considerare ammissibile la candidatura di Macrì" e quella di Altieri?
Prima di vedere la risposta, va ricordato che per skills directory si intende la lista, stilata dal cda uscende di Leonardo, di tutte quelle "esperienze e competenze distintive che dovrebbero essere apportate nel Consiglio, ognuna con diversa diffusione". […]
In altri termini, il cda uscente, guidato da Alessandro Profumo, ha stilato una lista di caratteristiche che i nuovi consiglieri dovrebbero avere.
Ecco, per esempio, le competenze per lequali si "suggerisce la presenza e una diffusione ampia: conoscenza dei principali business di Leonardo, degli scenari e delle strategie tipiche dei settori nei quali opera; esperienze di business e organizzazioni aziendali multinazionali […]".
Ecco qui la risposta di Leonardo, perfettamente identica, alle due domande degli azionisti: "Indipendentemente dalle valutazioni di merito, si fa presente che le skill suggerite agli azionisti dal consiglio in scadenza non si configurano come requisiti di eleggibilità, né il loro ipotetico mancato rispetto riconosce al cda un diritto a considerare inammissibili i profili dei candidati che non aderiscono a tali suggerimenti". Insomma, l'elenco delle competenze che i consiglieri dovrebbero avere non è in alcun modo vincolante il che implica che, di fatto, lascia un po' il tempo che trova. Sicuramente non sembra avere alcun potere laddove si presenti l'esigenza politica di una spartizione e di una distribuzione dei posti di potere e delle nomine.
l ambasciatore stefano pontecorvo foto di bacco (1)
francesco macri francesco macri TRIFONE ALTIERI francesco macri
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