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Giovanni Galli per ‘Italia Oggi’
IL CARCERE DI KOSUGE A TOKYO DOVE E RINCHIUSO CARLOS GHOSN
Carlos Ghosn, ex patron di Nissan e Mitsubishi e ceo di Renault, ritenuto l' ultimo imperatore dell' auto e uomo chiave dell' alleanza fra il costruttore francese e i giapponesi, è stato arrestato il 19 novembre con l' accusa di illeciti finanziari e frode. Da quel giorno è rinchiuso in una cella di 6,5 metri quadrati del carcere di Kosuge, nei pressi di Tokyo. E' considerato una delle prigioni più severe di tutto il Giappone.
Ghosn è sottoposto come gli altri detenuti a un regime duro, sotto la sorveglianza di guardie quanto meno inflessibili. Il regime dei divieti stabiliti in questo carcere giapponese è spiegato con la motivazione di rispettare la vita privata dei detenuti, ma in realtà è evidentemente un pretesto per meglio controllarli, ha fatto sapere a Le Figaro l' avvocato Katsuhko Tsukuda, penalista del luogo.
Questo carcere è talmente sorvegliato che la violenza fisica è assente. Tuttavia in questo inferno carcerario e burocratico la pressione psicologica è dovunque. Ghosn dovrà restare a Kosuge per 23 giorni al massimo, secondo la procedura tradizionalmente prevista per dare modo al procuratore di raccogliere le prove e interrogare il sospettato. Ma la detenzione preventiva potrà essere allungata di altri 23 giorni se il procuratore deciderà di cambiare capo di imputazione per l' ex dirigente che risulta essere stato il più pagato del Giappone.
Come un detenuto normale, Ghosn è chiuso in una cella di 6,5 metri quadrati con un tatami e un futon, tavolo e un cuscino. Niente specchi, la porta ha una fessura e un passaggio per allungare i pasti, un po' di riso e di zuppa. Il detenuto è svegliato dalla musica. La siesta si fa sul tatami.
E' vietato allungarsi sul futon o sedersi fuori dal tempo del riposo notturno . Il detenuto deve restare seduto tutto il giorno sul proprio cuscino in una certa posizione. Per passare il tempo può leggere i giornali e i libri.
Durante la giornata ha diritto a trenta minuti d' aria: una passeggiata sul tetto del carcere, in fila, camminando lungo una linea bianca disegnata sul suolo, senza potersi voltare né a destra e né a sinistra, ma guardando per terra. Ghosn non può vedere il suo avvocato che nelle sedute apposite e mai da solo e può incontrare la moglie qualche volta alla presenza delle guardie e parlando in giapponese.
CARLOS GHOSNCARLOS GHOSN NISSAN RENAULTCarlos Ghosn e Emmanuel Macron renaultBRUNO LE MAIRE CARLOS GHOSN
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