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Da "il Mondo.it"
Questione di ore, poi entro stasera verrà finalmente conclusa la lunghissima vicenda della privatizzazione Tirrenia. Alle 18 a Napoli è prevista infatti la firma degli ultimi atti ufficiali che ancora mancano per la formalizzazione del passaggio della compagnia di navigazione dallo Stato alla cordata privata Cin costituita e capeggiata da Vincenzo Onorato, l'armatore del gruppo Moby (nonché il velista di "Mascalzone Latino"), certamente uno degli operatori marittimi europei più attivi degli ultimi vent'anni.
Tirrenia, l'Alitalia del mare, oppressa da un forte onere debitorio, verrà rilevata dopo il via libera rilasciato venti giorni fa dall'Antitrust, condizionato però alla riduzione dei prezzi e alla cessione di rotte, che colpirà anche l'attuale attività del gruppo Moby, costretto a lasciare la tratta Genova-Porto Torres e il servizio di trasporto merci sulla Livorno-Cagliari.
Alle spalle di Cin, oltre a Vincenzo Onorato, anche il fondo di private equity Clessidra (che è già socio in Moby al 30 per cento) e due operatori portuali privati: Shipping Investment col 10% e Gip con il 20%. Il 5 luglio Unicredit e Intesa hanno erogato a Cin la linea di credito da 380 milioni di euro necessaria per l'acquisizione.
Fino all'ultimo l'operazione è stata però osteggiata dai suoi due principali "interlocutori" istituzionali, ovvero i governatori di Sardegna e Sicilia, Ugo Cappellacci e Raffaele Lombardo, che pochi giorni fa hanno consegnato una lettera al sottosegretario della Presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà , in cui denunciano le possibili conseguenze legate alla procedura di cessione della Tirrenia alla Cin e annunciano di essere pronti a contestare la vendita.
Per evitare il braccio di ferro, chiedono al governo che le due Regioni, attraverso le loro partecipate, possano entrare "nella compagine della società acquirente Cin". Altro punto controverso, oggetto di un'interrogazione del Pdl al Senato, sono le modalità di pagamento. Ai 200 milioni di euro in contanti, infatti, vanno sommati i 180 rateizzati che Cin dovrà pagare in tre soluzioni: 55 milioni alla fine del terzo anno dal trasferimento dell'azienda, 60 al sesto e 63 alla scadenza dell'ottavo.
A una condizione, però: che cioè Cin incassi per intero i 72,6 milioni l'anno, previsti fino al 2020 e che in totale sono poco più di 580, indicati dalla convenzione Stato-Tirrenia (o Nuova Tirrenia) a garanzia della continuità territoriale. Se per qualunque imprevisto connesso anche alle incertezze della finanza pubblica questi trasferimenti non verranno effettuati, l'importo delle rate sarà ridotto in proporzione. Ipotesi molto probabile...
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