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ORCEL NON È UN TIPO DA “VOTO DI SCAMBIO” – COME DAGO-DIXIT, IL BOSS DI UNICREDIT NON SI È PIEGATO ALLE MANGANELLATE DELLA FIAMMA MAGICA: IL VOTO A FAVORE DELLA LISTA DI CALTAGIRONE IN GENERALI NON SIGNIFICA CHE IL “CRISTIANO RONALDO DEI BANCHIERI” VUOLE TRATTARE CON MELONI E FAZZOLARI, PER SPUNTARE CONDIZIONI MIGLIORI NELL’OPS SU BANCO BPM – LA DISTANZA DI ORCEL DALLA POLITICA NON È IN DISCUSSIONE, NÉ CAMBIERÀ. LA GIRAVOLTA SU GENERALI DERIVA DA RAGIONI MERAMENTE FINANZIARIE: A PARTIRE DA UNA FUTURA PARTNERSHIP NEL LEONE CON IL PALAZZINARO ROMANO...

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DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

https://www.dagospia.com/business/frullava-testa-tirata-lucido-andrea-orcel-all-assemblea-generali-432478

 

 

ANDREA ORCEL - FOTO LAPRESSE

Unicredit sceglie la lista Caltagirone “Non è un voto di scambio”

Estratto dell’articolo di Andrea Greco per “la Repubblica”

https://www.repubblica.it/economia/2025/04/25/news/unicredit_sceglie_la_lista_caltagirone_non_e_un_voto_di_scambio_banco_bpm-424147356/?ref=RHLM-BG-P8-S2-T1-fattidelgiorno19

 

La decisione di Unicredit di appoggiare la lista di Caltagirone […] salda un ponte tra la banca e alcuni grandi investitori privati d’Italia: oltre all’imprenditore romano, la holding Delfin e la Fondazione Crt – gli altri soggetti che hanno votato la lista rivale del management triestino – e i Benetton, astenuti.

 

giovanbattista fazzolari giorgia meloni - foto lapresse

[…] La giravolta di Orcel avrebbe tre ragioni, emerse nel cda di Unicredit giovedì sera. La prima è la convinzione, già maturata dal predecessore di Andrea Orcel, Jean-Pierre Mustier, che il presidio di Piazzetta Cuccia su Generali vada superato, per migliorare la governance e la gestione del Leone.

 

La seconda, connessa, riguarda l’alleanza strategica con Natixis, imposta dal cda triestino in scadenza ma che per molti operatori – manager di Unicredit compresi – ha dubbia valenza strategica, industriale e finanziaria.

 

La terza, pure connessa, è che il piano triennale presentato dall’ad di Generali Philippe Donnet tre mesi fa è migliorabile per creazione di valore, tanto che in Borsa l’azione sarebbe salita più per le pressioni speculative in vista dell’assemblea di ieri.

 

FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE

[…] Ma chi pensa che si sia trattato di voto di scambio, per cui il capo di Unicredit carezza la pantofola dell’esecutivo per ottenere dal Tesoro meno vincoli su credito, filiali e gestione del risparmio della “preda”, conosce poco Orcel. L’altra sera, in cda, si è chiarito che la distanza di Unicredit dalla politica italiana non è in discussione, né cambierà.

 

Del resto, l’invio della lettera al governo, in cui a Pasquetta la banca ribatteva punto su punto ai 12 fogli del golden power […], vale più che altro come un atto dovuto. Qualcosa che fa partire un iter, anche in vista di eventuali azioni di tutela legale per la banca, ad esempio un ricorso al Tar.

 

Ma la lettera al governo è anche un conto alla rovescia, dato che l’Ops parte lunedì 28 in Borsa e dura meno di due mesi, con tempi molto più brevi di quelli della politica, e della giustizia.

 

Giuseppe Castagna - PRIMA DELLA SCALA 2024

Quindi a questo punto le strade per il dossier restano solo due. O il governo risponderà entro pochi giorni, per lettera o convocando Unicredit, e riformula impegni meno gravosi: e a quel punto Orcel continuerà a valutare l’andamento in Borsa dei due titoli e l’eventuale convenienza a finalizzare l’offerta.

 

Oppure il governo confermerà le misure (se non risponde è uguale), e a quel punto il management riterrebbe naufragata l’operazione, perché nessun ricorso o decisione delle altre authority potrebbe dare certezze agli investitori nel tempo necessario per chiudere l’offerta.

 

FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE - FRANCESCO MILLERI

Di fatto, il governo è vicino a far deragliare l’Ops da 10 miliardi, e Unicredit si prepara senza drammi ad altri dossier: magari da intavolare insieme ai nuovi compagni di viaggio. […]

 

Proprio ieri Banco Bpm ha riunito il proprio cda per l’esame formale dell’Ops di Unicredit. Come già fatto a caldo il 26 novembre scorso, il cda ha bocciato l’offerta, definita «non conveniente e con un corrispettivo non congruo» per gli azionisti.

 

La banca sotto scacco ha usato come appiglio il golden power, citato più volte nella sua nota, e «le cui modalità di implementazione da parte di Unicredit non risultano chiare». I[…]

fazzolari meloniANDREA ORCEL - FOTO LAPRESSE