DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA…
Paola Jadeluca per “Affari & Finanza - la Repubblica”
Corsa all' oro delle Banche centrali. Nel clima globale, con i rischi geopolitici in aumento e le tensioni commerciali inasprite dal braccio di ferro sui dazi tra Usa e Cina, risparmiatori retail e investitori hanno puntato dritto su questo bene rifugio per antonomasia.
E anche le Banche centrali hanno pensato bene di mettersi in sicurezza: dalla Bce alla People' s Bank of China si sono mosse quasi all' unisono, ancorandosi tutte assieme a 224 tonnellate di oro solo nel secondo trimestre dell' anno. Il dato è fornito dal World Gold Council, l' associazione industriale delle principali aziende minerarie aurifere. La crescita degli acquisti netti rispetto allo stesso periodo del 2018 è stato pari al 47%.
Calcolando l' intero semestre, gli acquisti netti hanno raggiunto quota 374,1 tonnellate, il livello più alto dal 2010, ovvero da quando le banche centrali sono tornate a essere stabilmente acquirenti di oro fisico come riserva, un ritorno ideale ai tempi degli accordi di Bretton Woods, quando le riserve auree erano considerate il perno della stabilità. In termini di controvalore, i primi sei mesi del 2019 hanno visto le Banche impegnare 15,7 miliardi di dollari. Una protezione contro la volatilità dei mercati e una diversificazione dal dollaro, considerata la riserva principale per decenni.
In pieno dilemma di fondo se proseguire con politiche monetarie accomodanti, come appena deciso da Mario Draghi, governatore della Bce, oppure cambiare rotta, l' oro mette d' accordo tutti. Gli acquisti si distribuiscono tra un largo numero di banche centrali, ma sono soprattutto i paesi emergenti i più dinamici.
La Russia ha comprato oro per 105,3 tonnellate nel primo semestre, portando le riserve a 2207 tonnellate a fine giugno, pari al 19% delle riserve totali. L' incremento delle riserve della Cina nello stesso periodo è pari a 74 tonnellate; a seguire, la Turchia, con 60,5 tonnellate, e il Kazakistan con circa 25. Gli acquisti più importanti sono stati realizzati dalla banca centrale polacca, 100 tonnellate.
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