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Carlotta Scozzari per Dagospia
A Piazza Affari tornano con prepotenza gli ordini di vendita, a conferma del fatto che gli operatori sembrano intenzionati ad alleggerirsi in queste ultime sedute di Borsa del 2013. A Milano, l'indice Ftse Mib ha firmato la peggiore performance europea, terminando in flessione dell'1,44% a quota 17.973,96 punti, scendendo così sotto la barriera psicologica collocata a 18mila punti.
All'interno di un Ftse Mib colorato quasi esclusivamente di rosso (se si eccettuano un paio di azioni in leggerissimo rialzo dello 0,05 e dello 0,14%), giornata da dimenticare per Mediolanum, che ha ceduto il 6,85% dopo che ieri, a mercato chiuso, è arrivato l'annuncio del collocamento di titoli da parte di Fininvest, la cassaforte della famiglia Berlusconi che insieme con la famiglia Doris ha in mano il controllo della società del risparmio gestito e amministrato. La holding del Biscione si è liberata del 5,61% di Mediolanum a un prezzo finale di 6,12 euro per azione (più alto dei 5,98 euro della chiusura odierna), con un incasso netto pari a circa 253 milioni.
Ben vendute le azioni Pirelli (-3,27%) ed Eni (-2,12%). I titoli del gruppo petrolifero guidato da Paolo Scaroni hanno risentito anche della riduzione del giudizio da "buy" ("comprare") a "hold" ("tenere in portafoglio") giunta proprio oggi dagli analisti di Deutsche Bank. Giornata in rosso, poi, per Telecom Italia, in flessione del 3,25% mentre secondo indiscrezioni Consob sarebbe sul punto di inoltrare una lettera di contestazione alla società capitanata da Marco Patuano sia sul controverso collocamento del convertendo da 1,3 miliardi, sia sulla cessione di Telecom Argentina.
In ribasso anche le banche, e soprattutto Mediobanca (-2,29%), Bpm (-1,86%), nel giorno in cui la lista del candidato alla presidenza del consiglio di sorveglianza Piero Giarda è stata presentata a Milano, e Bper (-2,13 per cento). Sempre all'interno del comparto bancario, ma fuori dal Ftse Mib, si è chiusa un'altra seduta da dimenticare per la Popolare dell'Etruria e del Lazio, che ha ceduto quasi l'11% (-10,92%), nonostante le rassicurazioni sulla inesistenza di una richiesta di aumento di capitale da parte di Bankitalia (che di recente ha mosso una serie di rilievi a seguito di una ispezione).
Restando fuori dal paniere principale, hanno chiuso invariate le azioni del portale di moda online Yoox, nel giorno dell'annuncio dell'ingresso nell'indice Ftse Mib a partire dal 23 dicembre. Crollo del 7,3% per le azioni della Juventus, dopo la sconfitta subita dal Galatasaray, che ha spinto la squadra bianconera fuori dalla Champions League.
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