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Leonardo guarda a Knds come «potenziale partner interessante» per le opportunità di collaborazione su progetti della difesa europei che si aprirerebbero cedendo al gruppo franco tedesco, in tutto o in parte, l'area dei sistemi di difesa, dalla produzione di cannoni della ex Oto Melara ai siluri della ex Wass.
Cauto l'ad Alessandro Profumo che - in audizione sul dossier di fronte alle commissioni Difesa e Attività produttive della Camera - ha sottolineato i criteri che avranno peso nel valutare le offerte («molte componenti strategiche e una componente economica»). A una domanda sulla presunta litigiosità nei rapporti con Fincantieri, altro potenziale acquirente, ha risposto: «Nessuna lite. C'è volontà di cooperazione e con Fincantieri dal punto di vista operativo collaboriamo benissimo».
Ma è chiaro nel ribadire che la nazionalità dell'acquirente «non è il criterio unico per scegliere», e su eventuali rischi o opportunità dell'operazione dice: «Per noi essere potenzialmente parte del programma "European Main Battle Tank" (il carro armato europeo del futuro) o il preferred supplier per l'elettronica per la difesa per uno dei potenziali offerenti rappresenta certamente una opportunità che giudico interessante per il Paese». Knds, ha concluso, non è un competitor di Leonardo per l'elettronica da difesa sui mezzi blindati e aprirebbe al gruppo nuovi spazi di mercato.
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