DAGOREPORT - A.A.A. ATTENZIONE ALLA MONETA: RITORNA MINACCIOSA SULLA SCENA GEOPOLITICA DEL MONDO -…
Agnese Ananasso per "la Repubblica"
Telefonate, carte di credito, luce e gas a costo zero. Offerte da far girare la testa a chi le riceve per telefono o per strada. Come non accettarle? Peccato che, colti all´improvviso - e qui sta il trucco - spesso si firmano contratti senza leggerli o si dicono "sì" avventati al telefono. Così, quando ci si accorge della trappola della promozione, è tardi: ci si trova in una gabbia fatta di clausole che generano la fregatura.
«Accade spesso nei settori delle liberalizzazioni, dalle tlc all´energia» dice Ivano Daelli (Altroconsumo). «I contratti a rischio sono quelli "a distanza": le proposte sono fumose e il consumatore non sa che quello telefonico è un vero contratto, quindi dice "sì" con leggerezza, non considerando che la conversazione è registrata e l´affermazione è una firma».
Un fenomeno, quello delle promozioni capestro, che imperversa soprattutto nella telefonia. Così per esempio è successo a un cliente di aderire a una promozione per il traffico dati che non specificava i costi per la navigazione con la chiavetta internet all´estero e si è visto recapitare una bolletta di 20mila euro.
Poi c´è che si ritrova, a promozione scaduta, a essere contattato non per essere avvertito della fine dell´offerta ma per aderire a una nuova. E solo incidentalmente scopre che il prossimo mese pagherà il doppio anche rispetto al vecchio contratto (quello senza promozione). «L´operatore deve comunicare le variazioni almeno 30 giorni prima», spiega Elvira Cocca dell´Adoc «così il cliente può decidere se cambiare operatore. Il cambio deve avvenire senza spesa per il cliente».
L´altro rischio è lo sforamento del tetto delle tariffe flat, come è successo a una signora che ha superato la soglia di consumo di energia elettrica prevista dalla promozione (causa uso estivo del condizionatore) e si è ritrovata a pagare il doppio di quello che spendeva con il vecchio gestore. «C´è mancanza di trasparenza sul diritto di recesso, sulla scadenza della promozione, sui tetti di spesa», continua Cocca, «Il diritto di recesso, da esercitare entro dieci giorni dalla sottoscrizione, è nato proprio per arginare i danni di una scelta d´impulso. Ma se è stata avviata una migrazione da un operatore all´altro si rischia di entrare in una terra di nessuno, dove il consumatore è "impotente"».
Anche pay-tv e banche applicano talvolta comportamenti di marketing aggressivo così ci si può ritrovare con ben due canoni da pagare, come è successo a un cliente che per aderire a un´offerta riservata ai nuovi abbonati, su suggerimento del promotore stesso, ha intestato alla moglie il nuovo contratto. Peccato che il fornitore non abbia rescisso il vecchio contratto nonostante la regolare richiesta dal cliente.
Un´altra debolezza su cui puntano le aziende sono le tempistiche: se si decide di disdire un contratto di pay-tv dopo qualche mese dalla fine della promozione, ci si sente rispondere che occorre aspettare la fine dell´anno pagando l´intero periodo anche se non si vuole più il servizio. E questo succede anche nel settore carte di credito. Quasi sempre gold o platinum: il primo anno costano zero e dal secondo in poi oltre 130 euro.
Però il promotore omette di dire che ti arriverà a casa la rivista bimestrale, 12 euro a numero. Salvo poi vedersi recapitare lettere sull´orlo dell´intimidatorio per pagare gli arretrati della rivista, nonostante si sia rescisso il contratto e sospeso il rid in banca. Oltre il danno, la beffa.
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