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Nell'Italia dei corvi e degli sciacalli il governo di Rigor Mortis sembra aver assunto il ruolo delle tre scimmiette che non vedono e non sentono soprattutto quando si tratta di toccare i Poteri marci. Trovando imitatori tra i giornaloni che all'improvviso diventano balbettanti se gli "inquisiti" da cacciare non appartengono alla maltrattata classe politica.
Due pesi e due misure.
Tutto in nome dello stipendio da salvare, inchinandosi alla propria pavidità o sudditanza professionale.
Così la trascrizione delle intercettazioni tra Orsi e Gotti-Tedeschi restano pure nei cassetti delle redazioni (a marcire) lasciando lo scoop a "il Fatto" di Padellaro&Travaglio.
Già , è da aprile scorso che Monti Pilato fa finta di non percepire cosa accade in Finmeccanica - che giovedì riunirà il consiglio d'amministrazione - dove il suo presidente, Giuseppe Orsi, è indagato da due procure (Napoli e Busto Arsizio) con l'accusa pesantissima di "corruzione internazionale e riciclaggio" con il sospetto di aver pagato tangenti anche ai partiti (Lega di Bossi-Maroni).
Da otto mesi, il professore della Bocconi, fa orecchie da mercante sui veleni che stanno minacciando l'esistenza stessa dell'azienda pubblica. E non stiamo parlando della Nuova Pignone, ma di uno dei pochi player mondiali, insieme all'Eni e all'Enel, su cui fin qui poteva contare il Sistema Paese.
Mentre il quadro delle intercettazioni fin qui venuto a galla, regala uno spaccato tragico e drammatico sul comportamento di alcuni manager e dirigenti pubblici.
Tanto da far sospettare che sul "caso" Finmeccanica la partita si giochi anche dentro una ragnatela di "ricatti" e all'interno di poteri "occulti".
Ma seguiamo il fiume di veleni e le scorie che stanno lasciando le intercettazioni telefoniche (e ambientali) tra Giuseppe Orsi, l'ex presidente dello Ior, Ettore Gotti-Tedeschi e quelle tra i "comunicatori" di Finmeccanica. Magari si tratta soltanto di millanterie, ma fin qui nessuno dei protagonisti dello "scandalo" Finmeccanica ha sentito l'urgenza di smentire.
1 - Non ha smentito l'ex capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi, dopo che l'ex giornalista Rai, Giovanni Garofalo, ha raccontato di essere andato da lui a Santa Severa per sollecitargli un intervento a difesa di Orsi.
2 - Non ha smentito il ministro Corrado Passera, al quale Ciampi si sarebbe rivolto per ottenere una dichiarazione favorevole al numero uno di Finmeccanica, che in realtà c'è stata.
3 - Non ha battuto ciglio il direttore del Tg1 (né la dirigenza Rai), Alberto Maccari, che avrebbe concordato con il solito Garofalo un'intervista "pilotata" con Orsi
4 - Neppure il direttore del "Corriere della Sera", Flebuccio de Bortoli, ha avvertito l'urgenza di respingere l'accusa di aver "dato l'ordine di tutelare" l'ad di Finmeccanica Orsi. Anche se il paginone-autodifensivo riservato a Orsi nel maggio scorso, a firma del Gabibbo alle vongole Sergio Rizzo, non aiuta ad allontanare i sospetti.
5 - Tace pure l'ad di Mediobanca, Alberto Nagel, chiamato in ballo sempre da Orsi per avergli rivelato le "consulenze inutili" alla moglie di Grilli.
In attesa di qualche risposta utile (e convincente), il presidente di Finmeccanica, dopo averlo negato, torna a parlare con suo fratello di trattoria, Gotti-Tedeschi, ancora delle "consulenze inutili" date alla moglie di Vittorio Grilli.
Cioè del ministro-azionista del gruppo di piazza Montegrappa.
E a rivelargli il fattaccio sarebbe stato l'amministratore di Mediobanca, Alberto Nagel. Già ascoltato dal pm di Busto Arsizio.
"Gli ho sistemato la cosa (...) e ho visto dei contratti che Finmeccanica ha fatto con la moglie di Grilli, per sistemare, tipo consulenze inutili...", afferma Orsi riferendosi all'ex moglie "casinista" di Grilli, Lisa Lowenstein.
A questo punto, Monti Pilato ha poco da "studiare" il dossier Finmeccanica, ma si trova davanti a un bivio: o cacciare Giuseppe Orsi o chiedere al suo ministro-azionista, Vittorio Grilli, di rassegnare le dimissioni. Altre vie, nella ragnatele dei ricatti incrociati, non s'intravedono in questa tragica vicenda.
E sarà un bel vedere giovedì mattina quando si ritroveranno "faccia a faccia" i consiglieri di Finmeccanica. Sarà un bell'assistere che il presidente Orsi siederà accanto a quel "pazzo da sbattere via" che è il direttore generale, Alessandro Pansa. Al quale Orsi ha risparmiato di essere "coglione", epiteto riservato invece al cardinale Bagnasco.
giuseppe orsi gotti tedeschi jpegANTONIO PADELLARO marco travaglio MARIO MONTI E VITTORIO GRILLI jpegPALAZZO FINMECCANICA A PIAZZA MONTE GRAPPACARLO AZEGLIO CIAMPI - copyright Pizzi
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