S. RAFFAELE, I CONTI NON TORNANO - LA PROCURA DI MILANO NON è AFFATTO CONVINTA DALLA PROPOSTA DI CONCORDATO PRESENTATA DALLA FONDAZIONE E CHIEDE IL FALLIMENTO - LE DISCREPANZE TRA I CALCOLI DELL’ISTITUTO ORA DIRETTO DA PROFITI E QUELLI DEI PM SONO DI VARI MILIONI DI EURO, E “CI SONO VOCI INCOMPRENSIBILI SU CREDITI CHE NON SI SA A COSA SI RIFERISCANO” - I GIUDICI FALLIMENTARI IN CAMERA DI CONSIGLIO, LA DECISIONE NELLE PROSSIME ORE, O PROBABILMENTE DOMANI…

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SAN RAFFAELE: PM INSISTONO PER FALLIMENTO, CONTI NON TORNANO
GIUDICI ENTRATI IN CAMERA DI CONSIGLIO, ATTESA DECISIONE

(ANSA) - La Procura di Milano, rispondendo oggi davanti ai giudici fallimentari ad alcuni chiarimenti contabili presentati dal San Raffaele, ha ribadito la richiesta di fallimento per il gruppo ospedaliero, sostenendo in sostanza che le cifre presentate dalla fondazione nella proposta di concordato e quelle indicate dagli attestatori non coincidono e dunque i conti non tornano. I giudici fallimentari sono in camera di consiglio e la decisione è attesa per le prossime ore o, molto probabilmente, per domani.

Ieri sera, i rappresentanti del San Raffaele hanno depositato una memoria con la quale hanno risposto ad alcuni chiarimenti richiesti sulle cifre indicate nella proposta di concordato preventivo e nella relazione degli attestatori. Se, da un lato, infatti, i due atti arrivano alle stesse conclusioni, cioé il rimborso del 52 per cento ai creditori, dall'altro - ha sottolineato la Procura - ci sono una serie di punti discordanti: ad esempio, la proposta attesta gli attivi e i crediti privilegiati per 502 milioni e 29 milioni di euro, mentre la relazione dei periti alle voci attivi e crediti privilegiati riporta le cifre di 473 milioni e 44 milioni di euro.

Nelle 7 pagine di memoria, la fondazione ha fatto presente che si tratta di differenze dello 0,2%, che i dati indicati sono "conformi e coincidenti", che non c'é alcun difetto di quadratura, ma solo "arrotondamenti del tutto trascurabili". Oggi nelle loro controdeduzioni i pm Luigi Orsi, Laura Pedio e Gaetano Ruta hanno spiegato che si tratta, però, di discrepanze che valgono milioni di euro e che quello che manca in assoluto é una attestazione sulla "veridicità" dei numeri contabili presentati dall'ospedale al Tribunale fallimentare.

Nelle cifre presentate dal gruppo, infatti, secondo i pm, ci sono voci incomprensibili come dei crediti per 3,5 milioni di euro. Non è precisato, sostengono i pm, a cosa si riferiscano quei crediti. I pm, in subordine, hanno chiesto che venga dichiarato lo stato di insolvenza. Tre infatti sono le ipotesi di decisione per i giudici: l'ammissione al concordato preventivo; la dichiarazione di fallimento; la dichiarazione dello stato di insolvenza con conseguente amministrazione straordinaria.

 

giuseppe profitiDon VerzéOSPEDALE SAN RAFFAELETribunale di Milano