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SCAZZO AD ALTA QUOTA – È SCOPPIATA UNA GUERRA GIUDIZIARIA SULLA PROPRIETÀ DELLA COMPAGNIA AEROITALIA – IL PRESIDENTE E UNICO AZIONISTA È MARC BOURGADE, BANCHIERE FRANCESE RESIDENTE A DUBAI, CON UN PASSATO NEL SETTORE FINANZIARIO. MA ORA GERMÁN EFROMOVICH, MANAGER BOLIVIANO MOLTO CHIACCHIERATO, RECLAMA LA TITOLARITÀ DI TUTTE LE QUOTE – EFROMOVICH SOSTIENE DI AVER FONDATO AEROITALIA NEL 2021 INSIEME BOURGADE E DI AVERCI INVESTITO PARECCHIO DENARO – I DUE EX SOCI SONO IN CAUSA A LONDRA E A ROMA…

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Irene Famà Gianluca Paolucci per “la Stampa”

 

Aeroitalia

Due imprenditori spavaldi, milioni di euro che hanno viaggiato dal Sud America agli Emirati fino in Italia per dare vita a una compagnia aerea che sognava di spodestare quella di bandiera e che oggi si ritrova al centro di una contesa giudiziaria che dovrà rispondere a una domanda: di chi è davvero Aeroitalia?

 

La compagnia viene fondata nel 2021: propone voli di linea e voli charter, nazionali e internazionali, dagli aeroporti di Milano, Bergamo, Cagliari, Catania, Olbia, Palermo, Roma, Cuneo. Amministratore delegato è Gaetano Intrieri, manager del settore già consulente del ministero dei Trasporti nell'era Toninelli.

 

Marc Bourgade

Presidente e unico azionista, agli atti, risulta Marc Bourgade, banchiere francese residente a Dubai con un passato nel settore finanziario, che la sua Aeroitalia l'ha più volte definita un'avventura di successo con grandi progetti e altrettante ambizioni.

 

A reclamare la titolarità delle quote arriva però l'uomo d'affari sudamericano Germán Efromovich, manager boliviano molto chiaccherato con cittadinanza brasiliana, colombiana e polacca. Ex presidente del Gruppo Avianca che, raccontano le cronache, con la sua Synergy Group ha tentato più volte di dare l'assalto alla vecchia Alitalia. Efromovich sostiene di aver fondato la compagnia Aeroitalia insieme a Bourgade e di averci investito una cospicua somma di denaro.

 

German Efromovich

Di essere, insomma, l'effettivo titolare delle quote e così, per ottenere giustizia, si è rivolto all'Alta Corte di Londra in virtù di presunti accordi tra i due. Accusando Bourgade, rappresentato dai legali dello studio Wfw che lo segue sia in Italia e in Inghilterra, di essere stato un prestanome.

 

[...]  Il miliardario racconta di aver fornito per Aeroitalia oltre cinque milioni di euro di capitale sociale. E lui produce email, bonifici e trascrizioni di telefonate registrate, manca però un contratto che menzioni specificatamente Aeroitalia.

 

Aeroitalia

Dice che in quel periodo, nell'estate 2020, era finito al centro dello scandalo Lava Jato, la maxi-inchiesta su un vastissimo sistema di tangenti e corruzione che ha sconvolto la politica brasiliana e portato all'arresto e alla condanna di Lula (condanna poi annullata dalla Corte Suprema).

 

Anche Efromovich venne arrestato, poi, sottolineano i difensori, assolto da ogni accusa. E proprio per i suoi guai giudiziari il partner francese gli avrebbe consigliato di non comparire, almeno inizialmente, nel progetto della compagnia aerea italiana, ma di comportarsi come una sorta di socio occulto.

 

German Efromovich

C'era poi la questione delle quote: avrebbero dovuto essere intestate alla JDK, fondazione panamense delle figlie di Efromovich, ma Panama è nella lista dei paradisi fiscali.

 

Efromovich spiega di aver accettato e di aver investito nell'iniziativa milioni di euro. I pagamenti? Secondo la ricostruzione del magnate sarebbero partiti dall'Ecuador, inviati alla società Flying Solutions di Bourgade a Dubai, dove l'imposizione fiscale è dello 0%, e poi, da quest'ultimo, bonificati in Italia.

 

E racconta pure che con Bourgade ci sarebbe stato un ulteriore accordo. In quel periodo, i due magnati avrebbero creato insieme negli Emirati Arabi una società ad hoc, Asluma, per controllare le quote di Aeroitalia. Anche qui il nome di Efromovich non compare, ma ecco, stando alla sua testimonianza, l'escamotage.

 

Marc Bourgade

Il 100% delle quote vanno al banchiere francese, che, su richiesta del partner, è tenuto a trasferirne il 95% per 95 dollari. Agli atti una registrazione di un colloquio effettuata da Efromovich. Il magnate boliviano dice al partner: «Sì, ma il denaro era mio». L'altro risponde: «Sì, i soldi erano tuoi, ma non posso, non potevo o non posso giustificare la vendita del 95% di qualcosa che vale cinque milioni per 95 dollari, o qualsiasi cosa abbiamo messo, non ricordo».

 

Insomma, Efromovich rivendica il suo ruolo significativo ed essenziale nella nascita di Aeroitalia. E chiede all'Alta Corte di Londra di riconoscerlo. Nel frattempo i suoi legali, gli avvocati Marco Menicucci (per Asluma) ed Elena e Alessandra Bruno (per JDK), hanno chiesto una volta a Londra e più volte al tribunale di Roma di procedere, in via cautelare, con il sequestro giudiziario della compagnia, sino al pronunciamento dei giudici britannici. L'istanza è stata rigettata in primo e secondo grado, ma loro l'hanno nuovamente presentata con un focus dei bilanci della compagnia.

 

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Intanto, Aeroitalia continua a crescere per rotte, passeggeri e ricavi. Anche se il revisore del bilancio, pur elogiando «le capacità manageriali», ravvisa una situazione di stress finanziario a fine 2024 e chiede la riduzione delle consulenze, la fine delle sponsorizzazioni e un aumento di capitale. [...]

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