AVETE VOLUTO IBRA? E MO’ PAGATE! - SE GLI SCEICCHI DEL PARIS SAINT GERMAIN AMANO SPERPERARE MILIONI, HOLLANDE NE APPROFITTA E RINGRAZIA: LA NUOVA ALIQUOTA FISCALE DEL 75%, CHE IL GOVERNO SOCIALISTA INTENDE APPLICARE A CHIUNQUE INCASSI PIÙ DI UN MILIONE, FARÀ LIEVITARE I COSTI DELL’AFFARE IBRAHIMOVIC - SE IL GIOCATORE INCASSA QUASI 15 MLN € NETTI, LA SOCIETÀ DOVRÀ SGANCIARE 89 MLN € ALL’ANNO …

Alberto Mattioli per "la Stampa"

Più Messia di Messi, accolto come la star che porterà definitivamente il Paris SaintGermain nell'empireo del calcio mondiale, acclamato dai tifosi prima, durante e dopo l'ostensione sugli ChampsElysées, Zlatan Ibrahimovic viene presentato alla stampa in una specie di caverna sotto il Parc des Princes (per inciso, Leonardo e gli sceicchi hanno ragione: un grande club deve avere un grande stadio. E questo non lo è), dopo che è stata velocemente sbrigata l'analoga pratica di Marco Verratti.

Le banalità sono quelle d'uso. Nell'ordine, Ibra garantisce che «sono qui per vincere», «venire al Psg è un sogno diventato realtà», «è un grande passo nella mia carriera», «non ho nulla contro il Milan», «faccio parte di un dream team», «mi giudicherete sul campo», «il football è una religione» e infine «sarà fantastico vivere qui» perché, udite udite, «Parigi è una bellissima città».

In più, lo svedese ci mette qualche battuta e qualcuna perfino buona («Forse non conosco bene la Ligue 1, ma di certo la Ligue 1 conosce me») e una frecciata al nostro calcio, dove sul ponte sventola il cartello «Vendesi»: «Certamente senza di me e senza Thiago Silva il campionato italiano sarà più povero. Ma in Italia non vedevo futuro».

Nella collezione di luoghi comuni, mancavano solo le mezze stagioni che non ci sono più e i calciatori che guadagnano troppo. Però la vera notizia è appunto questa. Quanto esattamente Ibra intascherà, lo sanno solo lui e il Psg, ma nessuno dei due intende dirlo: «Un club non comunica mai sullo stipendio di un giocatore né conferma le valutazioni fatte dalla stampa», taglia corto Yann Guérin del Psg. Però si sa che il salario del lavoratore più pagato di Parigi sarà almeno di 14 milioni di euro all'anno, e c'è chi dice 15. Attenzione: netti, non lordi.

Mai in Francia un calciatore aveva guadagnato tanto. Lo stesso Silva si accontenta, pare, di 9 milioni. Il punto è che in autunno il governo socialista introdurrà la nuova aliquota del 75%, che sarà applicata a chiunque incassi più di un milione. Tradotto: i 14 milioni che finiscono nelle tasche di Ibra significano che da quelle del Psg ne escono molti di più.

Certo, interpellato da «Le Monde», uno dei personaggi più importanti del calcio di oggi, insomma un commercialista, spiega che ci può essere qualche scorciatoia cavillosa. Ma resta il fatto che, se il Psg pagherà le tasse di Ibra, la sua star gli costerà almeno 70 milioni all'anno. Anzi, secondo il mensile «Challenges», specializzato nel fare i conti nelle tasche altrui, considerando contributi, oneri sociali ed altre varie ed eventuali, il conto per il Psg ammonterebbe a 89 milioni.

Fatti loro, direte. Se gli sceicchi del Qatar, che poi sono quelli che al Psg tirano fuori i soldi, vogliono coprire d'oro Ibrahimovic, buon per lui e per il fisco della République. E invece no. Qui scatta l'avversione, tipica dei francesi in generale e dei socialisti in particolare, per i ricchi che non si vergognano di esserlo.

Guidano l'assalto due ministre di François Hollande (come diceva Kipling: la femmina della specie è più micidiale del maschio). Quella dello Sport, Valérie Fourneyron, ha invocato una regolamentazione degli stipendi dei calciatori, perché sottrarli al mercato per sottoporli al calmiere sarebbe a suo dire «ragionevole»: «Se non si arriverà a questo fairplay finanziario, si vedono bene tutte le derive che ci aspettano, e oggi questi stipendi che sono mirabolanti».

Da parte sua, la sua collega e portavoce del Governo Ayrault, l'incantevole Najat Vallaud-Belkacem, ha spiegato che i campioni non scamperanno alla ghigliottina del 75%, mentre finora si era vagamente discusso se esentarne chi ha guadagni grandi ma episodici, tipo le star dello spettacolo e, appunto, quelle dello sport.

Poi, in piena conferenza-stampa dopo il Consiglio dei ministri, a domanda su Ibra ha risposto: «Fra di noi, credo che la somma che incassa il calciatore che lei cita abbia scioccato molta gente, dunque mi sembra naturale che contribuisca allo sforzo collettivo». Per la verità, allo sforzo contribuisce il Psg; ma non c'è dubbio che molta gente sia sotto choc (forse per l'invidia): secondo un sondaggio volante del canale all news Bfm-Tv, il 77% dei francesi «non ammette» che Ibrahimovic «benefici di uno stipendio così elevato».

E il Paris Saint-Germain? Sollecitato a ribattere alle due madame, il presidente-direttore generale Nasser al-Khelaïfi non ha risposto che i soldi sono suoi (o meglio dei suoi amici «Qataris») e quindi gli spende come gli pare, ma ha cercato prudentemente di disinnescare la polemica: «Come abbiamo sempre detto, noi rispettiamo le leggi francesi. Lo facciamo oggi e lo faremo domani. La firma di Ibrahimovic è molto positiva per il Psg, ma anche per il calcio francese». I tifosi, intanto, inseguivano in scooter la macchina che trasportava superIbra. Scene che a Parigi proprio non si erano mai viste.

 

IL PRESIDENTE DEL PSG NASSER AL KHELAIFI - IBRAHIMOVIC - LEONARDOIbraFRANCOIS HOLLANDE TIRA CON LARCO LEONARDO