
DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI…
1- SAPEVANO IL MINISTRO PASSERA E IL PRESIDENTE DELL'ABI MUSSARI DELLA CONDOTTA DEI LORO FUNZIONARI?
Bankomat per Dagospia
Erano al corrente il dr. Passera, già a capo di Banca Intesa ed il Presidente dell'ABI e di MPS (in uscita da Siena) Avv. Mussari che alcuni loro funzionari di fatto obbligavano le aziende clienti indebitate, a farsi carico di derivati dannosi? Nel senso che, se i malcapitati imprenditori volevano avere o rinnovare linee di credito, venivano caldamente invitati a sottoscrivere contratti derivati non precisamente di mera e tranquilla copertura del rischio di aumento dei tassi.
Lo faceva del resto con abbondanza anche Unicredit, tutte le PMI italiane e la business community milanese lo sanno. Ora la Procura di Trani che indaga su altri casi specifici che toccano Intesa-Sanpaolo e MPS - vedere articolo qui sotto - si chiederà queste domande o penserà che le politiche commerciali le decidevano in autonomia presso alcune filiali del sud?
Passera e Mussari come Geronzi potevano sapere o non sapere? E adesso che Passera è Ministro dello Sviluppo economico, quali provvedimenti prenderà per tutelare le aziende che ricorrono con difficoltà al credito e si vedono appioppare prodotti derivati speculativi che mai e poi mai avrebbero sottoscritto liberamente?
Magari il Governo a nostra insaputa sta parlando con Bankitalia per mettere un freno a certe mal pratiche bancarie. Se le conoscevi le eviti. Meno male che Passera adesso interverrà . Interverrà vero?
2- LA GUARDIA DI FINANZA SEQUESTRA CONTRATTI "INTEREST RATE SWAPS" PER OLTRE 220 MLN - GLI INDAGATI SONO CIRCA 60 E COMPRENDONO DIRIGENTI, RESPONSABILI, FUNZIONARI ED ISPETTORI DI OGNI ORDINE E GRADO
http://www.andrialive.it/news/Cronaca/171848/news.aspx#main=articolo
Militari della Tenenza Guardia di finanza di Molfetta, all'esito di una complessa indagine di polizia giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani, condotta nei confronti del Banco di Napoli spa (gruppo Intesa - San Paolo) e del Monte dei Paschi di Siena (un solo caso), hanno sottoposto a sequestro contratti finanziari derivati di tipo "interest rate swaps" per un valore di oltre 220 milioni di euro e la somma complessiva di circa 10 milioni di euro, di cui 4 milioni di euro equivalenti all'ingiusto profitto sinora percepito dagli istituti di credito e circa 6 milioni di euro relativi ai prevedibili futuri flussi derivanti dai contratti in itinere.
Gli strumenti derivati su tassi d'interesse o interest rate swap (irs) sono contratti in cui due parti si accordano di scambiarsi reciprocamente, a scadenze prestabilite, flussi finanziari, periodici o una tantum, il cui ammontare è determinato di volta in volta, applicando i parametri di riferimento previsti dallo schema contrattuale.
Essi possono essere utilizzati a fini di copertura, per fronteggiare la variabilità dei tassi di interesse sulle operazioni finanziarie, o a fini speculativi, per ottenere profitti economici.
Generalmente allo "swap" ricorrono le imprese (ma anche gli enti pubblici) per eliminare l'incertezza di un contratto a tassi variabili. l'impresa (o l'ente) si impegna a pagare un tasso fisso e riceve un tasso variabile. la differenza la paga (o l'incassa) l'impresa.
Tuttavia, la ventilata copertura dall'eventuale rischio rialzo dei tassi di interesse mediante sottoscrizione di contratti su strumenti derivati, proposta a soggetti indebitati (cd. clientela "corporate"), si rivela spesso un autentico raggiro in cui la società finisce per pagare molto più di quanto non incassi dallo scambio.
In particolare le società vengono indotte dalla propria banca a sottoscrivere "contratti derivati" attraverso artifizi consistenti nella mendace rappresentazione di un prodotto finanziario che consentirebbe al debitore di "proteggersi dal rialzo dei tassi".
Questo lo scenario disvelato dalle indagini condotte dalle Fiamme gialle di Molfetta, che hanno interessato oltre 200 imprese operanti nella provincia di Barletta, Andria e Trani, alle quali gli istituti di credito avevano proposto ed in alcuni casi imposto la sottoscrizione di contratti "interest rate swaps", descrivendoli come innocui prodotti di tipo bancario/assicurativo idonei a proteggere la posizione debitoria dell'azienda dal rischio di rialzo dei tassi di interesse, sottacendo agli ignari sottoscrittori la vera natura speculativa delle operazioni.
Il meccanismo truffaldino ordito ha finito per aggravare le condizioni finanziarie delle imprese sottoscrittrici, molte delle quali, giunte sull'orlo del fallimento, hanno denunciato tale sistema fraudolento, innescando l'intervento della Guardia di finanza e della Magistratura.
Pertanto, oltre a sequestrare la somma di 4 milioni di euro che rappresenta l'illecito profitto sinora conseguito dalle banche in danno alle diverse aziende, la misura cautelare si e' resa necessaria anche per evitare l'ulteriore aggravio di interessi passivi a carico delle imprese per ulteriori 6 milioni di euro, ovvero le rate che sarebbero maturate fino alla scadenza dei contratti ancora in essere.
Le condotte illecite perpetrate hanno determinato a carico di direttori e funzionari delle diverse filiali interessate - l'ipotesi di reato della truffa aggravata e, a carico di alcuni di essi anche il reato di estorsione, in quanto la sottoscrizione dei contratti derivati veniva posta quale vincolo per la concessione di mutui o finanziamenti nel frattempo chiesti dall'impresa.
Inoltre e' stato acclarato che taluni funzionari bancari hanno svolto di fatto l'attivita' di promotore finanziario pur non essendo iscritti all'albo, in violazione alle specifiche norme previste dal Testo Unico della Finanza.
Le indagini proseguono per individuare eventuali ulteriori aspetti sottostanti alla commercializzazione di "strumenti derivati" ed al loro collocamento da parte del Banco di Napoli che ha gia' avviato una consistente azione transattiva con i clienti danneggiati.
Indice
3- UN GIORNO IN PRETURA PER I DERIVATI SUI TASSI...
V.D.G. per "Il Sole 24 Ore"
Svolta nell'indagine della procura di Trani sui derivati venduti dall'ex Banco di Napoli ed Mps. I magistrati pugliesi hanno indagato oltre 60 persone, fra funzionari e direttori di banca per truffa ai danni di consumatori, e sottoposto a sequestro contratti derivati di tipo «interest rate swaps» per un valore di oltre 220 milioni di euro e la somma complessiva di circa 10milioni, di cui 4 milioni equivalenti all'ingiusto profitto sinora percepito dalle banche e circa 6 milioni relativi ai prevedibili futuri flussi derivanti dai contratti in itinere. Centinaia le aziende danneggiate e finite sul lastrico.
Secondo l'accusa gli indagati avrebbero fatto sottoscrivere contratti per prodotti finanziari derivati, del tipo Swap, venduti come prodotti assicurativi a copertura dei tassi di interesse su mutui e prestiti. Sette delle persone coinvolte sono accusate anche di estorsione per aver obbligato i clienti a sottoscrivere gli 'swap'. Nei casi più gravi, le due banche hanno eseguito transazioni con i loro clienti.
DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI…
DAGOREPORT - STANOTTE L'IRAN ATTACCHERÀ ISRAELE: RISCHIO DI GUERRA TOTALE - È ATTESO UN…
FLASH! – I VENEZIANI HANNO LA DIGA DEL MOSE PURE NEL CERVELLO? IL MATRIMONIO DI JEFF BEZOS È UNA…
DAGOREPORT - MAI SUCCESSO CHE LA LISTA DEI NUOVI AMBASCIATORI, SCODELLATA DA TAJANI, VENISSE…
DAGOREPORT - A SINISTRA SI LITIGA MA A DESTRA VOLANO GLI STRACCI! - LA MAGGIORANZA SI SPACCA SU…
DAGOREPORT - MEGLIO UN VENETO OGGI O UNA LOMBARDIA DOMANI? È IL DILEMMA SPECULARE DI GIORGIA MELONI…