DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA…
Guido Santevecchi per il “Corriere della Sera”
Dal 7 luglio Zhang Yiming, fondatore di ByteDance e ideatore di TikTok, per lavorare si sveglia alle dieci di sera.
Poco male per un uomo che dimostra meno dei suoi 37 anni e una volta disse che «dormire è noioso, serve solo a ricaricarsi per raggiungere una modalità ottimale di funzionamento».
zhang yiming, fondatore di bytedance (tiktok)
Il problema è che l'ingegnere Zhang da un mese è costretto a stare sveglio nella notte di Pechino per sintonizzarsi sulla mattina di Washington e seguire gli sviluppi della guerra che gli ha dichiarato l'Amministrazione Trump.
Il 7 luglio il presidente disse di avere in mente il bando per TikTok negli Stati Uniti.
Il 6 agosto Trump ha firmato un ordine esecutivo che per motivi di sicurezza nazionale vieta a partire da metà settembre ogni transazione con TikTok ad aziende o soggetti americani soggetti alla giurisdizione federale. Significa che Zhang dovrà vendere le attività della sua creatura negli Stati Uniti o chiudere la app di intrattenimento.
Microsoft si è detta pronta a pagare circa 50 miliardi di dollari per TikTok, che ha 100 milioni di follower americani e secondo gli analisti potrebbe in futuro arrivare a 200 miliardi di valutazione. Ieri anche Twitter ha fatto sapere di essere interessato e di aver avviato colloqui preliminari con Zhang Yiming.
Sarebbe una svolta per Twitter, che si arricchirebbe e trasformerebbe inglobando TikTok: l'uccellino nato a San Francisco ora permette agli utenti di scaricare foto e video, ma è sostanzialmente solo un servizio di messaggi brevi. La capitalizzazione di mercato di Twitter è circa 29 miliardi di dollari, Microsoft vale 1.600 miliardi e perciò resta il candidato più probabile. Decisione entro il 15 settembre, ha ordinato Trump.
Almeno, la mossa di Twitter salva la faccia al mercato, aprendo una gara per l'acquisizione. Ha un problema di faccia anche Zhang Yiming. È preso tra due fuochi: vendendo agli americani rischia di essere accusato in Cina di resa incondizionata di fronte al nemico.
Il suo account su Weibo (il Twitter mandarino) è stato preso d'assalto dai troll nazionalisti cinesi che lo hanno chiamato «traditore» per la trattativa di cessione di TikTok senza combattere. ByteDance si è cautelata minacciando di fare causa al governo Usa. Però, il Partito-Stato non sembra intenzionato a difendere ByteDance all'estero come fa per Huawei.
Il 5G è strategico, la app di video bandita da Trump è considerata dai dirigenti di Pechino una cosa da ragazzini. Sacrificabile nella grande sfida tecnologica. Oltretutto, TikTok ha un miliardo di utenti nella sua versione originale cinese Douyin. Zhang ha il culto dell'indipendenza.
Ha fondato ByteDance nel 2012, ha lanciato TikTok nel 2016. È un genio degli algoritmi e dell'intelligenza artificiale, ha personalmente disegnato metà della tecnologia della sua creatura. Ha resistito alle offerte di acquisizione dei due giganti cinesi Alibaba e Tencent. Trump ha detto anche che il governo di Washington dovrebbe ricevere una «grossa parte» del prezzo di vendita.
Microsoft ha comunicato che il suo boss Satya Nadella ha discusso la faccenda con il presidente. A Pechino «il mercato ha caratteristiche cinesi» (tradotto: il capitalismo è controllato dal Partito-Stato), ma il caso TikTok dice che anche negli Stati Uniti il mercato si sta rimodellando secondo i (dis)ordini esecutivi della Casa Bianca.
donald trump con satya nadella e jeff bezos
Secondo l'Amministrazione, TikTok permetterebbe ai cinesi di rubare informazioni personali su giovani americani che prima o poi potrebbero diventare dipendenti di agenzie governative. Una volta Zhang Yiming disse: «Macchine e algoritmi diventano sempre più intelligenti e sofisticati, ma sono sempre innocenti». Sono i politici che non sempre sono altrettanto innocenti.
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