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Fabio Pozzo per "la Stampa"
Prima apertura delle compagnie di navigazione alla levata di scudi ambientalisti contro le navi da crociera nel bacino di San Marco a Venezia. Gli armatori «hanno convenuto sul fatto che il transito nel canale della Giudecca non costituisca un elemento essenziale per il mantenimento dell'attività croceristica in Venezia», fa sapere il sindaco Giorgio Orsoni, che ieri ha incontrato gli amministratori delegati di Msc Crociere, Pierfrancesco Vago, e di Costa Crociere, Michael Thamm.
Il primo cittadino di Venezia ha espresso le sue preoccupazioni, «condivise dalla cittadinanza e dell'opinione pubblica mondiale», sull'impatto ambientale determinato dai transiti delle grandi navi in Bacino San Marco. Sono circa 650 le «love boat» che scalano a Venezia durante l'anno, con una movimentazione (numero di imbarchi, sbarchi e transiti) di 1,8 milioni di passeggeri.
«Oltre a rinunciare al passaggio in Bacino San Marco delle navi, consentendone l'entrata dalla bocca di porto di Malamocco, c'è anche la disponibilità delle compagnie di crociera a ridurre ulteriormente le emissioni adottando carburanti non inquinanti a basso impatto ambientale sin dall'ingresso in laguna» ha aggiunto Sandro Trevisanato, presidente della Venezia Terminal Passeggeri. Una decisione, quest'ultima, che dovrà essere approvata però dal direttivo dell' European Cruise Council, l'organismo che riunisce le principali compagnie europee del settore.
Per contro, sempre ieri, Venezia ha visto anche una manifestazione di oltre 600 persone organizzata dal Comitato Cruise Venice, associazione che promuove ed incentiva il traffico delle crociere nella laguna veneziana. Portabagagli, ormeggiatori, addetti alla vigilanza, operatori del segmento turistico ricettivo hanno invaso il terminal crociere, dando un simbolico benvenuto alle «love boat».
«Non è stata una prova di forza contro chi vorrebbe precludere il porto alle grandi navi da crociera, - sottolinea Massimo Bernardo, presidente del Comitato Cruise Venice ma un invito alla città perché capisca che sostenere oltre 3000 posti di lavoro, il reddito di centinaia di famiglie ma, soprattutto, l'interesse culturale che Venezia sa esprimere, appare una rotta obbligata. Rotta che dovrebbe essere concertata e condivisa anziché essere contrastata».
capri inchino ai faraglioni caprinews it
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IL POST DELLA COSTA CROCIERE CHE CELEBRA L INCHINO
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