DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA…
Andrea Gennai per www.ilsole24ore.com
Italiani sempre più affezionati alla liquidità e ai conti correnti. Una tendenza molto spiccata che ha subito uno stop solo nel giugno del 2011, in concomitanza con la avvisaglia della crisi del debito. La fotografia annuale appena rilasciata dal Fitd, il fondo interbancario di tutela dei depositi, evidenzia che i depositi protetti, quelli garantiti fino a 100mila euro per depositante in caso di dissesto e liquidazione della banca, ammontavano alla fine del giugno 2017 a 578 miliardi di euro, in aumento del 4,8% rispetto al giugno del 2016.
Rispetto al dicembre del 2007, vale a dire nell'ultimo decennio, i depositi protetti sono aumentati del 44% nonostante che da allora il nostro paese sia stato travolto da una delle peggiori crisi finanziarie ed economiche. I depositi protetti rappresentano il 68% dei fondi oggetto di tutela (pari a 862 miliardi), cioè la parte della raccolta diretta delle banche che rientra nella garanzia prima dell'applicazione del livello di copertura (100mila euro).
I dati sono stimati per difetto, relativamente all'intero sistema Italia, visto che il Fitd rappresenta 173 banche, le principali presenti in Italia, ma non copre ad esempio il mondo delle Bcc che hanno un loro consorzio di garanzia.
Da un punto di vista normativo tutti i depositi fino a 100mila euro, per depositante, sono tutelati. Lo ribadisce una direttiva Europea (la 49 del 2014) entrata in vigore anche in Italia. Ma quali sono le dotazioni del Fitd per coprire le garanzie dei correntisti in caso di dissesto di un istituto? La nuova normativa impone che il livello-obiettivo della dotazione finanziaria sia fissata nello 0,8% dei depositi protetti e deve essere raggiunto entro il 3 luglio 2024, attraverso versamenti periodici delle banche consorziate. La dote complessiva si aggira intorno ai 4,6 miliardi di euro (ai valori attuali).
Relativamente al solo 2017 il Fitd ha richiesto alle banche consorziate il versamento di 507 milioni di euro comprensivi dei contributi ordinari dedicati alla costituzione della dotazione finanziaria per la tutela dei depositi oltre alle risorse da destinare al Fondo di solidarietà (circa 100 milioni).
Per il sistema di garanzia infatti gli impegni si sono moltiplicati per effetto degli interventi a favore dei risparmiatori delle banche risolute del novembre 2015 e delle banche venete. In casi di necessità, alla dotazione finanziaria costituita attraverso le contribuzioni ex-ante si aggiunge l'importo delle contribuzioni straordinarie (ex-post), stabilito nella misura massima dello 0,5% dei depositi protetti totali per anno di calendario e attivabile in caso di insufficienza delle risorse finanziarie disponibili. Questo importo massimo è stimato in 2,9 miliardi.
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