DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1%…
Da âIl Giornale'
«Sorgenia è un asset importante, vi¬vo industrialmente, per cui sono con¬vinto che riducendo la leva finanzia¬ria il debito possa essere ripagato». L'amministratore delegato di Unicre¬dit, Federico Ghizzoni, lancia un ulti¬mo messaggio alla società energetica del gruppo De Benedetti, che domani riunirà il consiglio di amministrazio¬ne per valutare il piano di ristruttura¬zione avanzato dalle banche creditri¬ci. Sorgenia è schiacciata da 1,9 miliar¬di di debiti e, se Cir non accetterà di au¬mentare il proprio impegno nell'am¬bito della ricapitalizzaizone, finirà in minoranza.
«Non sappiamo qual è la decisione di Cir, ma da parte delle banche la deci¬sione di sostenerla è sostanzialmente presa»: gli istituti di credito vogliono «andare avanti», convertendo «parte del debito inequity».Quindi l' endors¬ment per l'attuale amministratore de¬legato di Sorgenia, ovvero Andrea Mangoni: «Il management, da parte nostra, gode della massima stima, quindi per¬sonalmente saremo felici di sostenerlo».
Quanto a Unicredit, Ghiz¬zoni ha invece posto definiti¬vamente termine alle voci che scommettavano sulla possibile vendita della con¬trollata del risparmio gestito Pioneer: è una società «alta¬mente strategica, tant'è vero che è un business su cui puntiamo nel piano in¬dustriale.
Per cui non è vero che voglia¬mo vendere e non ci sono progetti si¬mili a quelli di Fineco », che invece è de¬stinata a quotarsi in Borsa. Pioneer «qualsiasi cosa succeda non è in vendi¬ta e rimane strategica», ha chiarito il banchiere, che definisce invece «alto» l'interesse dei potenziali compratori che si sono fatti avanti per Uccmb, con¬trollata ( la bad bank del gruppo).
Nes¬sun commento, poi, sulla possibile uscita dal perime¬tro del gruppo di Dab, una sorta di Fineco in Germania. Quanto ai conti dell'anno in corso, dopo la maxipulizia del 2013, Ghizzoni ha assicu¬rato che il 2014 è iniziato be¬ne: «Siamo abbastanza sod¬disfatti » sia «a livello di grup¬po e in Italia ». E sul fronte dei mutui casa, Unicredit è tor¬nata a una quota di mercato del 14%, «dopo aver toccato il minimo del 6-7% un anno fa». Nel credito al consumo «la crescita è a doppia cifra anno su an¬no e la quota di mercato è oltre il 16 per cento».
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