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Luca Fornovo per La Stampa
Un esposto in Procura a Milano spegne il recente rally di Rcs in Borsa con guadagni di quasi il 300% mentre i soci stabili del gruppo che controlla il Corriere della Sera sono preallertati per una riunione del patto di sindacato il 21 settembre. L'appuntamento sarà l'occasione per affrontare il nodo della ripatrimonializzazione di Rcs in vista del piano di rilancio a cui sta lavorando il nuovo amministratore delegato Pietro Scott Jovane.
Per il momento tutte le opzioni sono possibili: dal bond convertibile all'aumento di capitale, gradito a Giuseppe Rotelli e a Diego della Valle, ma che trova più freddi gli altri azionisti. Sull'ipotesi di aumento di capitale è intervenuto poi il consigliere di Rcs Paolo Merloni a margine del Workshop Ambrosetti a Cernobbio. «Se ci fosse, lo valuteremmo al momento opportuno», ha detto Merloni. Mentre il consigliere delegato di Intesa Sanpaolo Enrico Cucchiani taglia corto: «Nessuna riflessione, non c'é stato nessun incontro del patto di recente».
Insomma le ipotesi bond e aumento sono ancora da valutare anche perché va ancora quantificato il fabbisogno finanziario della Rizzoli, che giovedì ha annunciato la cessione della casa editrice francese Flammarion per 229 milioni di euro. Inoltre Jovane è al lavoro per ridurre i costi e aumentare i risparmi. La riunione del patto servirà comunque a informare i grandi azionisti su alcuni dettagli e sugli sviluppi del piano di Jovane. Ma anche valutare il boom in Borsa che, in otto sedute, ha portato il titolo a quintuplicare il suo valore prima di lasciare spazio alle prese di profitto: a Piazza Affari ieri Rcs ha terminato in calo del 28,44% a 1,55 euro, dopo aver perso il 15,7% alla vigilia.
Nel frattempo ieri è stato presentato in Procura a Milano un esposto nel quale si chiede ai magistrati di valutare se l'eccesso di rialzo in degli ultimi mesi possa essere legato all'insider trading. L'esposto è stato presentato dall'avvocato Luigi Giuliano Martino, che agisce «per conto di un professionista, che al momento vuole mantenere l'anonimato».
«Non è un azionista - spiega il legale - e non ha interessi particolari sul titolo, ma vuole sottoporre un dubbio alla magistratura, invitandola a fare accertamenti e valutazioni anche su eventuali profili di insider trading». Nell'esposto «chiediamo di accertare chi abbia comprato o venduto il titolo e se questi scambi siano stati concentrati su pochi intermediari e su quali e se sono stati concentrati su pochi, per conto di chi».
La Consob però si è già mossa con un monitoraggio da cui emerge che metà degli scambi è stata movimenta da piattaforme di day trading come Fineco e Iw Bank. E le quote trattate sono tali da non comportare per forza il superamento di soglie rilevanti e modifiche nell'azionariato.
GIUSEPPE ROTELLI DELLA VALLEGIOVANNI BAZOLI FOTO DI ANDREA PUGIOTTO PER STYLE scott jovineSede del Corriere della Sera in via Solferino
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