
FLASH! – SE URBANO CAIRO NON CONFERMA MENTANA ALLA DIREZIONE DEL TGLA7 ENTRO IL PROSSIMO 30 GIUGNO,…
LO SPREAD ARRIVA FINO A 310, MILANO PERDE IL 2,5%, PEGGIORE D'EUROPA. VANNO MALE LE BANCHE, RESISTE SOLO LUXOTTICA IN VISTA DELLA FUSIONE CON ESSILOR - C'È LA LETTERA UE SULLA MANOVRA, MA I MERCATI SOFFRONO ANCHE PER IL TONFO DI SHANGHAI, E LA GUERRA COMMERCIALE CON GLI STATI UNITI: PER GLI ANALISTI, LA CINA È DESTINATA A PERDERE, SE NON LA GUERRA, UN SACCO DI SOLDI…
Lo spread Btp-Bund ha sfiorato quota 310 punti base. Il differenziale di rendimento tra Btp e Bund si è allargato fino a 309,8 punti contribuendo all’ulteriore peggioramento di Piazza Affari, dove il Ftse Mib cede il 2,48%, travolto dal crollo dei bancari, con Carige che cede il 6,8%, Banco Bpm il 6,5% e Mps il 5,4%. Debole anche l’euro che scambia a 1,147 sul dollaro.
La performance di Milano è decisamente la peggiore tra i listini del Vecchio Continente: Francoforte segna -0,84%, Londra -0,34% e Parigi -0,74%. Tra i titoli milanesi a maggiore capitalizzazione, pesanti le banche con lo spread BTp-Bund che torna in area 300 punti base: Banco Bpm perde il 6,16%, Ubi Banca il 4,56%, Mediobanca il 4,5%, Bper il 3,79%, Intesa Sanpaolo il 3,84% e UniCredit il 3,66%. Resiste sulla parità solo Luxottica (+0,04%), che attende l’ops che chiuderà la maxi aggregazione con Essilor. Pesanti invece Azimut (-4,31%) e Leonardo (-3,75%).
Nel resto del listino continua a correre Astaldi (+9,84%), giù Tisali (-9,59%). Sul mercato dei cambi, l’euro è sceso sotto quota 1,15 punti base ed è indicato a 1,1480 (1,1524 venerdì in chiusura). La moneta unica vale anche 130,16 yen (131,00), mentre il dollaro/yen è a 113,38 (113,72). In calo, infine, il prezzo del petrolio: il future novembre sul Wti cede l’1,24% a 73,42 dollari al barile, mentre la consegna dicembre sul Brent si attesta a 82,84 dollari (-1,57%).
Anche le Borse europee hanno aperto in calo dopo l’esito del voto in Brasile. Sullo sfondo anche le incertezze legate allo scontro commerciale tra Cina e Usa, i timori di nuovi rialzi dei tassi da parte della Fed e le vicende italiane legate alla manovra.
Nel Vecchio continente avvio di contrattazioni in rosso per Francoforte (-0,55%), Parigi (-0,37%), Madrid (-0,29%) e Londra (-0,12%).
Le Borse cinesi precipitano al ritorno agli scambi dopo la lunga pausa dovuta alla festività della Golden Week, scontando le incertezze legate allo scontro commerciale (e politico, dopo le accuse del vicepresidente Mike Pence di intromissione nelle vicende Usa, a partire dalle elezioni di midterm) tra Pechino e Washington: l’indice Composite di Shanghai crolla del 3,72%, a 2.716,51 punti, mentre quello di Shenzhen segna un tonfo del 3,83%, attestandosi a ridosso dei minimi intraday, a 1.386,28.
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