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DAGOREPORT - GIORGIA MELONI SOGNA IL FILOTTO ELETTORALE PORTANDO IL PAESE A ELEZIONI ANTICIPATE?…
POSTER, CHE PASSIONE! - CRESCONO I COLLEZIONISTI DI STAMPE PUBBLICITARIE E POSTER DEI FILM – ALCUNI DI QUESTI PEZZI CREATI DA CASSANDRE, KLIMT, BALLESTER O MANINATI ARRIVANO A COSTARE DIVERSE MIGLIAIA DI EURO – SONO LE PRIME EDIZIONI AD ESSERE IMPORTANTI PER I COLLEZIONISTI POICHE’ SONO QUELLE PIU’ RARE, MA ANCHE L’AUTORE E L’EPOCA INCIDONO MOLTO SULLA LORO VALUTAZIONE – “MA BISOGNA STARE MOLTO ATTENTI ALL'EDIZIONE POICHÉ MOLTI SOGGETTI…”
DA “La Stampa”
Non solo fotografie d'autore. C'è anche un altro tipo di arte che sta prendendo piede. Tra gli appassionati acquista sempre più spazio la ricerca dei manifesti. Alcuni arrivano a costare anche diverse migliaia di euro. In genere però le quotazioni partono da poche centinaia di euro e permettono così di poter agilmente iniziare la propria collezione.
La produzione di queste opere è però davvero vastissima e muoversi in questo settore non è facile. Molti di noi hanno in casa una vecchia «stampa» pubblicitaria o un maxi «poster» del film preferito, magari recuperati anni fa nelle maniere più rocambolesche.
Alcune volte questi «pezzi» nascondono le opere dei grandi maestri d'arte del secolo scorso tra cui ci sono nomi come Cassandre (è sua l'opera «United States Line» realizzata nel 1928 per la nota compagnia di navigazione americana) oppure Leopoldo Metlicovitz, Lehnart, Broders, Boccasile, Hohenstein, Cappiello e Dudovich.
Ma come si fa a capire quando il manifesto che abbiamo in soffitta è da collezione? «Gli ambiti sono diversi—spiega Francesca Benfante, specialist dei dipartimenti manifesti e fotografia di Aste Bolaffi -. Per quanto riguarda il cinema è importante capire di quale edizione si tratta, in genere i film venivano riproposti sul grande schermo a distanza di pochi mesi o anni e le grafiche o venivano ristampate o realizzate ex novo su indicazione della casa di produzione».
L'esperta spiega che sono le prime edizioni ad essere importanti per i collezionisti poiché sono quelle più rare e ricercate: ma non tutti i titoli sono adatti ad una collezione dunque bisogna fare riferimento a esperti del settore per indicazioni corrette e specifiche.
«Per quanto riguarda i manifesti pubblicitari, invece, in genere dipende molto dall'autore e dall'epoca: i più rari sono certamente quelli realizzati tra la fine dell'Ottocento e gli anni '30 del XX secolo, ma anche qui bisogna stare molto attenti all'edizione poiché molti soggetti noti sono stati oggetto di numerose ristampe», afferma Francesca Benfante.
Quali sono le opere che valgono di più? «Sicuramente, se pensiamo alla pubblicità, i pezzi più rari sono quelli realizzati dai grandi nomi della storia dell'arte internazionale: pensiamo al "Divan Japonais”, o al "Moulin Rouge" di Toulouse-Lautrec, ma anche ad alcuni iconici manifesti realizzati da Schiele o Klimt, ad oggi noti in pochissimi esemplari — dice l'esperta -. Si tratta di manifesti che raggiungono valori importantissimi in asta e che appaiono sempre più di rado sul mercato internazionale».
Per quanto riguarda il cinema invece può dipendere dal titolo, dal genere, dall'autore. "I manifesti realizzati dai più celebri cartellonisti italiani come Anselmo Ballester o Luigi Maninati sono contesi a suon rilanci in tutto il mondo, soprattutto se relativi a pellicole cult come "Casablanca" o “Tempi Moderni" ma anche i grandi classici Horror degli anni '30 possono raggiungere cifre da capogiro in asta, quando appaiono in catalogo», conclude Francesca Benfante.
poster tempi moderni
poster cappiello 2
poster cappiello
poster cassandre
poster dudovich
poster lehnart
poster hohenstein
poster dudovich 2
divan japonais toulouse lautrec
poster broders
poster boccasile
poster broders 2
turandot metlicovitz
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