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1.TELECOM: RECCHI, AVANTI CON NOSTRA STRATEGIA
urbano cairo giuseppe recchi francesco caio
(ANSA) - Telecom non ha in progetto di modificare il suo piano industriale con l'arrivo di Vivendi. "Non facciamo scenari sui se e sui ma, continuiamo con la nostra strategia. Non prevedo modifiche su ipotesi riguardo a fatti non ancora realizzati. Ad oggi i mercati hanno premiato la nostra strategia e continuiamo trimestre su trimestre a verificarne l'andamento", ha risposto il presidente Giuseppe Recchi ai rumors su una possibile vendita di Tim Brasil che sarebbe gradita a Vivendi, a breve primo socio del gruppo con l'8,3%.
2.RECCHI, NESSUN INPUT DA VIVENDI SU POSTI CDA
(ANSA) - "Non è arrivato nessun input e ancora non abbiamo contatti. Nessuna ipotesi su questa ipotesi che ho letto anch'io sui giornali". Così il presidente di Telecom Giuseppe Recchi commenta le indiscrezioni sul possibile ingresso in cda di due rappresentanti di Vivendi. La possibilità di cooptare due nuovi consiglieri tecnicamente ci sarebbe.
3.SIAMO FELICI DI VIVENDI MA ANCHE LA CASSA PUO’ PRENDER TELECOM
Da “Libero Quotidiano”
«Tutti gli azionisti che portano valore aggiunto sono benvenuti in Telecom Italia, che potrebbe essere acquistata anche da un soggetto pubblico come Cdp» ha detto ieri il presidente Giuseppe Recchi. Secondo il numero uno del colosso delle telecomunicazioni «i capitali non hanno passaporto». Recchi rispondeva a una domanda sulla salita di Vivendi. Le sue parole sono state interpretate quasi come una chiamata indiretta alla Cassa depositi e prestiti.
Della serie: cara Cdp, compra Telecom e sbarra la strada ai francesi. Il tema è sul tavolo. Alla domanda successiva, se anche un’eventuale nuova Cassa depositi e prestiti con una mission diversa potrebbe entrare appunto in Telecom, Recchi ha risposto che «la società è una public company, chiunque se la può comprare», mentre ha detto «no» perché «l’argomento è chiuso» a un possibile ingresso di Telecom in Metroweb, la società per lo sviluppo della banda ultra larga partecipata proprio dalla spa di via Goito attraverso i fondi d’investimento.
Ci si chiede, a questo punto, se con la nuova Cdp - per la quale il governo di Matteo Renzi sta disegnando una nuova strategia, fatta di più investimenti in capitali di rischio - si possa riaprire il progetto di unificazione di tutti gli operatori per la banda ultralarga. «È un falso mito - ha spiegato il manager - che non ci fossero buoni rapporti. Abbiamo rapporti totalmente allineati con il governo in questo momento: tutti stiamo lavorando per lo stesso obiettivo, portare la banda larga a più italiani possibili».
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