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TI DONO UN CONDONO! – ALLA FINE LA MAGGIORANZA È RIUSCITA A INSERIRE IN MANOVRA UNA FORMA DI SANATORIA DEL MATTONE – NELLE PIEGHE DEL TESTO È RIMASTO UN PASSAGGIO CHE PERMETTE A CHI HA CONDONATO LA PROPRIA CASA NEGLI ULTIMI 40 ANNI DI SFRUTTARE I VARI BONUS EDILIZI, COME LE PREMIALITÀ VOLUMETRICHE, FINORA PRECLUSI – CON LA FINE DELL’ANNO SI CHIUDE PER SEMPRE L’ERA DEL SUPERBONUS TANTO CARO A GIUSEPPE CONTE…
Estratto dell’articolo di Giuseppe Latour e Giovanni Parente per “Il Sole 24 Ore”
Agevolazioni come le premialità volumetriche potranno riguardare anche gli immobili sanati con uno dei tre condoni del 1985, del 1994 e del 2003. Le sanatorie non sono totalmente uscite dalla legge di Bilancio 2026.
Se è vero che l’emendamento sulla mini riapertura del condono del 2003, nato soprattutto per la Campania, è stato trasformato all’ultimo minuto in un ordine del giorno ed è uscito dalla manovra, con la prospettiva di essere ripescato nel prossimo futuro, nelle pieghe del testo è rimasto un passaggio che tocca le case condonate negli ultimi 40 anni.
L’intervento si inserisce in un filone di sentenze (come la Corte costituzionale 119/2024) che, in sostanza, contesta la piena equiparazione degli immobili condonati agli immobili sanati per altre strade ordinarie. Per questo motivo, alcune operazioni sono precluse a chi abbia utilizzato un condono, perché relative a manufatti che, comunque, erano in partenza abusivi. Tra queste, le forme di incentivazione come le premialità volumetriche, applicate dalle Regioni, sul modello del piano casa del Governo Berlusconi nel 2008.
Ora, però, arriva una correzione che cerca di cambiare la direzione di questa giurisprudenza (e che comunque andrà messa alla prova delle prossime sentenze). Le premialità saranno, così, applicabili anche agli edifici per i quali «sia stato rilasciato o conseguito il titolo abilitativo edilizio in sanatoria», anche in base ai condoni del 1985, del 1994 e del 2003.
La conferma del bonus unico
La novità si inserisce in un contesto fatto soprattutto di conferme per i bonus edilizi. L’impianto originario dato dall’esecutivo al disegno di legge, su questo fronte, non è stato toccato. E prevede la proroga di un anno, con poche eccezioni, per tutte le principali agevolazioni dedicate alle ristrutturazioni.
Questa proroga - va ricordato - arriva dopo che la legge di Bilancio 2025 aveva disposto una robusta potatura di tutte queste detrazioni, eliminando quelle collocate su livelli più alti del 50 per cento. Negli stessi mesi, poi, è stato ridisegnato il Conto termico (in partenza dal 25 dicembre), provando a orientare una parte degli investimenti su un contributo a consumo e non sulle detrazioni, più difficili da monitorare.
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Tagli dal 2027 Dal momento che le norme sui singoli bonus non sono state riformate, anche se le aliquote saranno identiche, ogni sconto avrà il suo sistema di adempimenti con relativi massimali.
Ad esempio, per l’ecobonus sarà necessario l’invio della comunicazione all’Enea, mentre il bonus ristrutturazioni richiederà soltanto l’effettuazione di un bonifico parlante collegato a una fattura. Anche per questo motivo, molti operatori del settore chiedono da tempo una riorganizzazione e un riordino del sistema degli sconti. Dal 2027, sempre che non ci siano novità nel frattempo, scatta la riduzione già programmata l’anno scorso: cioè, prime case al 36% e seconde case al 30.
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Stop al bonus barriere
Salta, invece, il bonus barriere architettoniche al 75 per cento; si esaurirà il 31 dicembre. Si tratta di una perdita significativa, perché la maggioranza in Parlamento aveva provato a confermare lo sconto, che ha un grande significato politico e un costo relativamente limitato. Le stime dicono che, per rinnovarlo, servissero appena 20 milioni all’anno.
A questo proposito, bisogna ricordare che per i bonus casa fa fede il principio di cassa; quindi i pagamenti dovranno essere effettuati entro fine anno. I bonifici che sforano questo termine non rientreranno nel perimetro del 2025. Dal prossimo anno, comunque, per la rimozione di barriere ci sarà il 50% come sconto base; non si scenderà a zero.
Addio al superbonus
Salta, infine, il superbonus. La storia della maxi agevolazione, iniziata a metà del 2020, si chiude tra pochi giorni. La sua scadenza era programmata alla fine dell’anno, per un piccolo numero di lavori condominiali residui. Il Ddl di Bilancio non ne fa menzione; quindi, dal 2026 scatterà anche in questo caso il taglio.
CONDONO EDILIZIO
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