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Alessio Lana per www.corriere.it
L’acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk sta diventando sempre più una telenovela e puntualmente ecco arrivare una nuova puntata. Il social cinguettante avrebbe infatti accettato di fornire all’imprenditore tutti i dati sulla piattaforma, anche quelli sugli account spam e fake che sono all’origine del primo stop all’acquisizione.
Troppi bot (forse)
Dopo le prime, entusiastiche e plateali intenzioni di metà aprile di voler acquisire Twitter per 44 miliardi di dollari, pochi giorni dopo il patron di Tesla e SpaceX aveva frenato bruscamente. L’accordo sarebbe saltato, aveva minacciato, se il social non avesse dimostrato che i bot, i profili automatici che non corrispondono a reali utenti, sono meno del 5% di tutti gli utenti, come l’azienda ha scritto nella documentazione pubblica. Secondo Musk infatti sono almeno il 20%.
elon musk posta meme su twitter
Pochi giorni fa poi, in una comunicazione alla Sec, l’ente regolatorio della Borsa negli Stati Uniti, l’imprenditore aveva affermato che il rifiuto di Twitter di fornire le informazioni richieste era una violazione dell’accordo di fusione. Ciò gli permetterebbe quindi di sfilarsi dall’intesa. Il valore del social si basa infatti anche sul numero di reali utenti attivi e se il loro numero è gonfiato da account fasulli ecco che tutto cambia.
Il sì di Twitter a Musk
E così veniamo all’oggi. Stando a una fonte del Washington Post , Twitter concederà l’accesso al suo database interno a Musk, una mole di dati enorme che comprende non solo gli oltre 500 milioni di tweet postati ogni giorno ma anche i dispositivi usati e le informazioni sugli utenti stessi. Il tutto dovrebbe avvenire già questa settimana per così sbloccare un’empasse che forse cela altre intenzioni.
Le «vere» intenzioni di Musk
Twitter su questo è perentoria. Secondo i manager del social è difficile che Musk possa utilizzare l’accesso che verrà fornito per trovare informazioni non ancora rilevate. Tutto il flusso di dati di Twitter infatti è disponibile da anni per le aziende che ne pagano l’accesso e quindi Musk starebbe tramando neanche troppo velatamente per abbassare il prezzo della piattaforma e acquisirla spendendo meno.
L OFFERTA DI ELON MUSK PER TWITTER
L’accordo infatti prevede che l’imprenditore porti a termine l’acquisizione a meno che non dimostri che la società lo ha ingannato o un qualche accadimento non ne abbia cambiato il valore. In caso contrario potrebbe defilarsi pagando una penale di un miliardo di dollari cosa, che, evidentemente, ha voglia di evitare.
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