DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL…
Claudio Antonelli per La Verità
Nella prossima legge di Stabilità sotto la voce gettito da Voluntary Disclosure, ovvero autodenuncia per regolarizzazione di capitali sporchi o neri, il governo ha messo la bellezza di 2,8 miliardi di euro. Il conto sarebbe presto fatto. Si parla di 150 miliardi di banconote nascoste al fisco. Farne emergere anche solo un quinto porterebbe oltre 4 miliardi di gettito. Ma al di là dei sogni, sul nuovo scudo non c' è alcun dettaglio.
Gli studi di commercialisti, le fiduciarie e le banche non hanno informazioni. Tutto è ancora da mettere in piedi. Eppure al 2017 mancano solo due mesi e mezzo. Per organizzare il precedente rientro di capitali tra coordinamento ed esecuzione ci sono voluti più di 15 mesi. E alla fine, nonostante la gran cassa mediatica - necessaria per far credere che sarebbe stata l' ultima occasione per mettersi in regola e non finire con le manette ai polsi - il Paese ha raccolto 212 milioni di euro nel 2015 e 3-4 miliardi nel 2016.
Va ricordato che, in numerose conferenze stampa, il governo aveva sventolato numeri più alti. Per poi a fine dicembre del 2015 vantare una cifra superiore ai 4 miliardi. I numeri a consuntivo, consultabili nella documentazione della Camera, sono decisamente inferiori, tanto da non poter finanziare in toto nemmeno il promesso taglio dell' Ires. Renzi ha però promesso all' Europa che dal prossimo condono il Tesoro spremerà quasi lo stesso importo.
Una mossa disperata che ne crea una successiva ancor più «hard». La riemersione del contante. Il «Corriere» ha anticipato l' idea: dare la possibilità agli italiani che tengono «cash» sotto il materasso, nei contro soffitti o nelle cassette di sicurezza di regolarizzarlo in cambio di un condono tombale sulla parte penale e amministrativa. Il tutto con una tassa che, stando a quanto risulta a La Verità, si aggirerebbe tra il 15 e il 20%.
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Fonti vicine al dossier fanno sapere che varrebbe solo per chi dimostra che il contante proviene da evasione fiscale e non da altri reati. Il che è un paradosso o una presa in giro. Il contante è al portatore. Non è tracciato. Le due fattispecie non si possono in alcun modo separare. Dunque le strade che restano da percorrere al premier sono due.
Prima. La mossa del governo mirerebbe a un condono tombale su criminalità ed evasione purché rientrino in circolo soldi per far ripartire i consumi. Ma sarebbe una mossa alquanto azzardata e difficile da far mandar giù a gran parte dell' opinione pubblica e dell' establishment di Bruxelles. Riciclare migliaia di euro è una impresa sempre più difficile e una tale sanatoria sarebbe golosa. Criminali ed evasori ne approfitterebbero. In caso contrario, il governo potrebbe percorrere la seconda strada e dunque non garantire l' impunibilità.
Chiaramente nessuno aderirebbe. Perché un evasore dovrebbe autodenunciarsi, sapendo che nessuno potrebbe scoprirlo? Il contante che resta nel circuito «nero» non è tracciabile per antonomasia. Dunque a meno che il governo inventi una legge che obblighi i cittadini a dichiarare il contenuto delle cassette di sicurezza, la regolarizzazione del «cash» sarebbe un fallimento già prima di nascere. Senza contare che gli iter di legge sono lenti. E anche se un giorno finisse la privacy sulle cassette di sicurezza, il contenuto verrebbe fatto sparire in tempo utile...
Altre strade non ci sono. La prossima voluntary disclosure è dunque tutta in salita. Perché va contro le leggi della fisica fiscale. Sarà dunque molto difficile nel 2017 racimolare 2,8 miliardi di euro e chi paga le tasse si metta il cuore in pace. Dovrà rassegnarsi a coprire l' ennesimo buco di bilancio con nuove imposte.
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