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SU UNICREDIT-BPM IL GOVERNO DOVRÀ FARE A “SPORTELLATE” CON L’UE – OGGI DOVREBBE ARRIVARE UNA PRIMA DECISIONE DELL’UNIONE EUROPEA SULL’OPERAZIONE: LA DIREZIONE GENERALE CONCORRENZA DOVREBBE AUTORIZZARE LA FUSIONE, PREVIA CESSIONE DI 209 FILIALI (IL 14% DEL TOTALE) E 10 MILIARDI DI DEPOSITI – SE VENISSE SCONFESSATO IL GOLDEN POWER POSTO DAL GOVERNO, LA DECISIONE SARÀ IMMEDIATAMENTE ESECUTIVA, E SARÀ IL GOVERNO A DOVER FARE RICORSO ALLA CORTE DI GIUSTIZIA…
Estratto dell’articolo di Giovanni Pons per “la Repubblica”
URSULA VON DER LEYEN RICEVE IL PREMIO CARLO MAGNO
La decisione dell'antitrust europeo sull'operazione Unicredit-Banco Bpm è stata divisa in quattro filoni. Una portavoce della DgComp ha chiarito ieri che primi due verranno comunicati oggi e riguardano la competenza della procedura sulla concorrenza e la decisione vera e propria sotto il profilo della concorrenza.
Gli altri due filoni, per cui al momento non c'è una scadenza fissata, riguardano l'art.21 comma 4 del regolamento europeo sulle concentrazioni e la procedura Eu Pilot. Queste ultime due riguardano la disciplina del Golden power adottata dall'Italia con leggi successive, l'ultima delle quali nel 2021 dal governo Draghi.
Giuseppe Castagna - PRIMA DELLA SCALA 2024
[…] la DgComp dovrebbe autorizzare l'operazione di fusione con Banco Bpm con i rimedi già proposti dalla stessa Unicredit: cioè la cessione di 209 filiali, pari al 14% del totale, perlopiù concentrate nell'area di Verona (vista la confluenza tra gli sportelli della ex Cariverona, azionista di Unicredit, e Banca Popolare di Verona fusa nel Banco Bpm). Insieme alle filiali se ne andranno circa 10 miliardi di depositi e per mantenere lo stesso ratio depositi/impieghi dovranno essere ceduti 12 miliardi di prestiti.
Salvo sorprese, dunque, la fusione Unicredit-Banco Bpm si può fare e non dovrebbe incontrare ulteriori ostacoli. Ma sul suo cammino c'è sempre il Golden power, quel Dpcm varato dal governo lo scorso 18 aprile che ha approvato l'operazione ma con prescrizioni che sono proibitive per la banca guidata da Orcel.
La prescrizione che ha più attinenza con la sicurezza pubblica riguarda l'uscita della banca dalla Russia ma non si capisce se Unicredit deve vendere tutti gli asset o se deve mantenere la banca aperta per garantire i pagamenti delle imprese italiane e occidentali che ancora lavorano con il paese guidato da Vladimir Putin.
Le altre tre prescrizioni, invece, cioè il congelamento del portafoglio dei clienti di Anima, il rapporto depositi/impieghi immutato a 120 e il mantenimento del project financing, sono molto più difficili da giustificare in termini di sicurezza pubblica.
Il Mef ritiene che in base alla legge del 2021 anche il risparmio degli italiani sia un bene strategico da tutelare con il Golden power. Ma spetta alla DgComp […] decidere se queste prescrizioni sono compatibili con le leggi europee, sono proporzionate e non discriminatorie.
Se la decisione […] arriverà in tempo per l'udienza davanti al Tar chiesta da Unicredit e fissata per il 9 luglio, allora gli effetti sull'Ops di Unicredit potranno essere concreti. La decisione della DgComp è infatti immediatamente esecutiva e inverte l'onere della prova, cioè sarà il governo che a quel punto dovrà appellarsi alla Corte di Giustizia per emendarla.
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