DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
DAGONOTA
Inutile negarlo in Italia sta esplodendo una “questione francese”. E non certo per i rambo di Parigi che scorazzano a Bordighera e nemmeno per i migranti accampati a Ventimiglia. La “questione francese” è talmente profonda e con ripercussioni politiche che qualcuno ha già nascosto nel cassetto la spilla della Legion d’onore.
La conferma arriva con l’operazione della Cassa depositi e prestiti dentro Tim con il 5%. La scintilla c’è stata dopo l’atteggiamento equivoco di Assogestione, l’organismo che raggruppa i Fondi d’intestimento in Italia. L’organismo avrebbe dovuto indicare consiglieri d’amministrazione “indipendenti” per la compagnia telefonica. Invece, s’è scoperto che tanto "indipendenti” non sarebbero stati.
Motivo? Il ruolo predominante che all’interno di Assogestione hanno i Fondi d’investimento di Generali e Unicredit. E chi guida l’assicurazione di Trieste e la banca di piazza Gae Aulenti? Guarda caso, due francesi: Philippe Donnet e Jean Pierre Mustier. E, guarda caso, entrambi in buoni rapporti (anzi, ottimi: visto che vanno a caccia nella riserva del bretone) con Vincent Bollorè. Per non parlare di Mediobanca: a piazzetta Cuccia il primo azionista è la “francese” Unicredit, il secondo è proprio Bollorè…
Visto l’andazzo, e pressato da più parti per spezzare quest’assedio economico finanziario transalpino, Er Moviola ha maturato l’idea di far muovere la Cassa depositi e prestiti. Lo ha fatto contro il parere di Piercarlo Padoan (legato a doppio filo a Parigi), ma ottenendo “luce verde” da tutti i partiti: sia della vecchia sia della nuova maggioranza.
berlusconi in ospedale al san raffaele
Gentiloni nemmeno immaginava quanto fosse diffusa la “questione francese” in Italia; e quanto Bollorè sia inviso a tutti, mica solo a Berlusconi. Con il risultato che l’intero arco parlamentare si è schierato a favore di Elliot nella sfida contro Bollorè. Sul quale, tra l'altro, ha iniziato a scalare Mediaset quando Berlusconi era in ospedale per un’operazione a cuore aperto.
Il bretone però sarebbe intenzionato a vendere cara la pelle. Come baluardo della sua presenza in Tim ha chiesto e finora ottenuto che Amos Genish rimanga amministratore delegato. Ed i suoi legali si sono scatenati nella ricerca di eventuali conflitti di interessi per Roberto Ruggero Capone, il presidente del consiglio di sorveglianza di Tim che ha mandato in minoranza Vivendi.
paul singer fondo elliottfulvio conti
Anche Elliot, comunque, ha le sue grane da pelare. La prima fra tutti è mettere pace fra le “prime donne” della sua squadra, Fulvio Conti e Rocco Sabelli.
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