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Nino Sunseri per “Libero Quotidiano”
Il Leone al guinzaglio. Francesco Gaetano Caltagirone e Leonardo Del Vecchio salgono ancora nel capitale di Generali consolidando il fronte degli azionisti italiani. Un progetto certamente gradito al governo tenuto conto che nell' ampio portafoglio del gruppo assicurativo ci sono circa sessanta miliardi di Btp.
La trincea nazionale serve a fermare eventuali ambizioni straniere di cui si parla a intervalli ricorrenti. In maniera ancora più intensa adesso che il tempo sta per scadere e Mediobanca, storico cane di guardia del gruppo, sarà costretto ad allentare l' intreccio costruito oltre mezzo secolo fa da Enrico Cuccia insieme ad Andrè Meyer, leggendario capo della Lazard Freres.
francesco gaetano caltagirone e malvina kozikowska
COMUNICAZIONE
Secondo le ultime comunicazioni Caltagirone ha acquistato 1,4 milioni di azioni, pari allo 0,09% circa del capitale. Il grosso del pacchetto è stato preso a 14,4 euro contro 13,75 (-0,54%) della chiusura di ieri. Un lotto più piccolo da 29 mila pezzi è stato rilevato a 13,9 euro. La partecipazione del costruttore-editore romano è salita così al 4,5% Leonardo Del Vecchio, tramite Delfin, ha acquistato lo 0,1% a prezzi compresi fra 14,1 e di 13,8 euro. Ora controlla il 3,43% e intende salire ancora.
«Quello in Generali è un investimento finanziario a lungo termine, particolarmente interessante e pertanto destinato a crescere in maniera consistente», ha annunciato il fondatore di Luxottica.
Continua, dunque, a mutare, il libro soci di Generali in vista dei prossimi appuntamenti che si annunciano decisivi per il futuro del gruppo. Gli occhi sono puntati sull' assemblea del 29 aprile nel corso della quale verrà rinnovato il consiglio d' amministrazione. Caltagirone e Del Vecchio sono i due punti di riferimento del blocco italiano che controlla poco meno del 25%.
oliviero toscani luciano benetton
Gli altri due soci rilevanti sono Mediobanca, primo azionista con il 13,4% ma destinato a scendere al 10% nel 2019, ed Edizione, la holding della famiglia Benetton a cui fa capo il 3,049%.
Se si include anche l' 1,7% in mano al gruppo De Agostini, il peso degli azionisti italiani sale al 25,1%. Da Novara, però, fanno sapere che la partecipazione, ormai, ha solo carattere finanziario. Immobile la famiglia Doris come ha ripetuto Massimo lo scorso 22 ottobre nel corso di un evento di Banca Mediolanum. «Nessuno ce lo ha chiesto», ha tagliato corto il top manager. La famiglia Doris è azionista con il 3,3% circa di Mediobanca.
L' AGENZIA DI RATING
A mercato chiuso l' agenzia Moody' s ha annunciato di aver mantenuto invariato il rating su Generali a Baa1 e outlook stabile. Ha confermato anche il giudizio sugli strumenti di debito emessi o garantiti dalla compagnia. «La conferma del rating riflette soprattutto la diversificazione di business del gruppo al di fuori dell' Italia e la maggiore resistenza a un ipotetico scenario di crisi dei titoli di Stato italiani», ha spiegato Moody' s, aggiungendo che la forte diversificazione geografica «contribuisce a mantenere stabile la previsione di utili del gruppo Generali nonostante il downgrade dell' Italia».
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