GHEDDAFI LA PAGHERÀ ANCHE DALL’OLTRETOMBA - LA GUARDIA DI FINANZA SEQUESTRA LE QUOTE LIBICHE IN ENI, UNICREDIT, FINMECCANICA, JUVENTUS E FIAT, PER UN VALORE DI 1,5 MILIARDI € - IL SEQUESTRO PREVENTIVO È STATO CHIESTO DALLA CORTE PENALE INTERNAZIONALE DELL’AJA COME GARANZIA PER I (FUTURI E POTENZIALI) RISARCIMENTI CHE SPETTERANNO ALLE VITTIME DEL REGIME DEL RAISS (CIAO CORE!) - MESSI SOTTO CHIAVE ANCHE CASE, TERRENI, CONTI CORRENTI, MOTO DEL FIGLIO SAADI…

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Radiocor - Il Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Roma ha messo sotto sequestro le partecipazioni azionarie detenute in Italia dai fondi libici Libyan Investment Authority (Lia) e Libyan Arab Foreign Investment Company (Lafico) in Unicredit, Eni, Finmeccanica, Juventus e Fiat, per un valore di 1,5 miliardi di euro. Il sequestro preventivo, apprende Radiocor, e' stato disposto dal giudice della Corte d'Appello di Roma, Giuseppe Miccia, su richiesta della Corte penale internazionale dell'Aia al fine di potere risarcire le vittime del regime di Muammar Gheddafi.

Sono state sequestrati anche conti correnti e deposito titoli nei seguenti istituti: Banca Ubae, Bper, Abc International. Sotto sequestro inoltre un immobile a Roma, in via Sardegna, un terreno di 250 ettari a Pantelleria, auto e moto, tra cui le due Harley Davidson del figlio di Gheddafi, Saadi, ex giocatore del Perugia Calcio. I sequestri sono stati eseguiti questa mattina a Roma, Torino, Milano, Modena, Brescia e Trapani.

 

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