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Veronica Mainetti, Presidente di Sorgente Group of America
Vivian Marino per The New York Times
Veronica Mainetti, 36 anni, è Presidente di Sorgente Group of America, una delle tre Holding di Sorgente Group basata a Roma, guidata da suo padre, Valter Mainetti, azionista di maggioranza e amministratore delegato.
Sorgente Group of America è specializzata in progetti immobiliari di restauro storico ed è proprietaria della maggioranza del Flatiron Building di New York.
D. Sorgente Group ha una storia lunga e importante
R. Io rappresento la quinta generazione. Il mio trisavolo ha avviato l’attività nel 1910 in Italia, un’impresa specializzata nella lavorazione del ferro. Il mio bisnonno si trasferì a New York all’inizio del secolo scorso e nel 1919 fondò una società specializzata nella lavorazione e nell’assemblaggio di strutture in ferro per la costruzione di grandi edifici.
Palazzo di 60 White Street a Tribeca
Mio nonno paterno era un ingegnere meccanico e lavorò in Italia nel Secondo Dopoguerra realizzando grandi impianti meccanici per conto di committenti pubblici e privati tra i quali: il Sincrotrone di Frascati, l’Alfa Romeo di Arese, le Acciaierie di Terni e Taranto e gli stabilimenti Birra Peroni di Roma e Chinotto Neri di Roma e Bologna.
facciata esterna di 60 White Street a Tribeca
Mio padre iniziò l’attività di sviluppo immobiliare a partire dagli anni ‘70, e infine riorganizzò interamente Sorgente Group. Nel 1999 il Gruppo ha avviato le attività di istituzione e gestione di fondi immobiliari, veicoli attraverso i quali ora investiamo in immobili storici ed iconici. Questo è ciò che oggi facciamo anche negli Stati Uniti.
D. Suo padre, Valter Mainetti, rappresenta anche il suo mentore?
R. Lo è sempre stato. Mio fratello ed io siamo cresciuti nei cantieri. A volte mi chiedono perché ho scelto il mondo immobiliare. In effetti è piuttosto l’immobiliare ad avermi scelta.
Interni di 60 White Street a Tribeca
D. È arrivata a New York circa 10 anni fa per studiare architettura.
R. Sì è vero e poi ho iniziato ad essere sempre più coinvolta nelle attività del Gruppo e nella valorizzazione immobiliare. Posso dire che nel real estate la mia passione è sicuramente per il restauro: poter restaurare un pezzo di storia è davvero una grande soddisfazione.
terrazza della penthouse di 60 white Street a Tribeca
D. Attualmente state ristrutturando e cambiando destinazione d’uso a 3 immobili in ghisa presso White Street e sono da poco iniziate le vendite delle residenze ai civici 60-62
R. Sì, abbiamo ricevuto l’autorizzazione dal Municipio di New York e in tanti ci hanno manifestato il loro interesse. Ma fino ad oggi non potevamo ancora procedere con le vendite. Ci sono otto appartamenti, da due a quattro stanze da letto. Sono previsti anche due attici doppi: l’efficienza energetica è molto importante. I lavori termineranno alla fine del 2015.
D. Quali sono i prezzi al piede quadrato per le residenze?
R. Saranno una media di 2.600 dollari. Gli attici avranno un prezzo tra i 9,5 e i 10 milioni di dollari.
D. Avete già potenziali conduttori per gli uffici?
R. Non penso che avremo difficoltà a trovare conduttori. Abbiamo riscontrato interesse sia dalle società di tecnologia che dagli studi di architettura. Il settore tecnologico non si concentra solo nel quartiere del Flatiron, ma si sta muovendo anche su TriBeCa.
D. Quali sono i prezzi di affitto?
R. Sono 65 dollari a piede quadrato.
D. Qual è il prossimo progetto?
A. Cerchiamo sempre immobili, e non solo a New York e in California. Ci muoviamo su Chicago e Boston, ma vogliamo espanderci anche in Sud America, Brasile in particolare.
D. Possedete la quota di maggioranza del Flatiron Building.
R. Abbiamo il 52 per cento. Sono veramente onorata e fiera che il nostro Gruppo possegga questa incredibile icona.
D. Quali sono i vostri programmi per il Flatiron Building?
R. Il contratto di locazione di Macmillan Publishers è in scadenza nel 2018.
D. Verrà rinnovato?
R. Se lo chiedono tutti.
D. Se non dovesse essere rinnovato?
R. C’è la possibilità che venga rinnovato, alternativamente sarebbe adatto ad una conversione in albergo, che non escludiamo. Tuttavia, come ho detto, da una parte siamo molto felici con il nostro conduttore, dall’altra abbiamo i nostri soci. Tutti devono essere d’accordo.
D. Qual è la cosa che ti piace di più di New York City?
R. L’energia che emana è contagiosa.
D. Però potresti essere richiamata a Roma. Sei pronta per gestire eventualmente l’intera società?
R. Sarebbe un po’ arrogante rispondere a questa domanda. Mio padre ed io lavoriamo veramente bene insieme e credo sia questa la forza della società.
D. Dove immagini di vedere la società nei prossimi 5 -10 anni?
R. Attualmente siamo in procinto di lanciare una quotazione in Italia e stiamo valutando anche una IPO qui negli USA. Vorremo stabilire anche qui una base forte di raccolta di capitali visto che i nostri investitori sono principalmente istituzioni europee. Direi circa il 90%.
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