
DAGOREPORT - CHI È, CHI NON È E CHI SI CREDE DI ESSERE CLAUDIA CONTE, LA “GIORNALISTA, SCRITTRICE,…
IN LITUANIA ME NE INFISCHIO DEL FISCO ITALIANO - MA VI PARE POSSIBILE CHE, NELL'ERA IN CUI IL SEGRETO BANCARIO NON ESISTE PIU', NON SI SAPPIA NULLA (O QUASI) DELLA QUINTA BANCA PIÙ IMPORTANTE D'ITALIA? - È IL CASO DI "REVOLUT BANK", CHE VALE PIÙ DI 70 MILIARDI DI DOLLARI E HA 65 MILIONI DI UTENTI PREVALENTEMENTE IN EUROPA, FONDATA NEL 2015 A LONDRA DAL RUSSO NIK STORONSKY E DALL'UCRAINO VLAD YATSENKO: PER OPERARE IN EUROPA I DUE HANNO APERTO UNA FILIALE IN LITUANIA, CHE HA CONCESSO LA LICENZA SENZA TROPPI PASSAGGI BUROCRATICI (E' QUESTO IL MOTIVO PER CUI REVOLUT HA UN IBAN CHE COMINCIA PER LT, COME LITUANIA) - NON ESSENDO QUOTATA IN BORSA, LE INFORMAZIONI CHE DEVE RENDERE PUBBLICHE SONO RIDOTTE AL MINIMO (QUOTE DI CONTROLLO) - LA BANCA CHE NON ADDEBITA SPESE E RILASCIA SUBITO LA CARTA DI CREDITO, SFORNANDO DELLE PUBBLICITA' MARTELLANTI SU TIKTOK HA SEDOTTO CIRCA 4 MILIONI DI CLIENTI IN ITALIA - FINITA NEL MIRINO DELL’ANTITRUST PER PRATICHE COMMERCIALI SCORRETTE, REVOLUT PRECISA: "È SUPERVISIONATA DALLA BCE..." - VIDEO
LA BANCA PER CHI SI INFISCHIA DEL FISCO – OCCHI PUNTATI IN TUTTA EUROPA SU “REVOLUT”: LA SOCIETÀ HA SEDE A LONDRA, MA È STATA FONDATA DAL RUSSO NIKOLAY STORONSKY, ED È DIVENTATA IN POCHI ANNI UN COLOSSO DEL SETTORE (VALE ALMENO 40 MILIARDI, 4 VOLTE MPS). IL MOTIVO? È FACILISSIMA DA USARE, E FINO A UN MESE FA, NON SI POTEVA AVERE UN IBAN ITALIANO, MA SOLO LITUANO – “REVOLUT” È FINITA NEL MIRINO DELL’ANTITRUST PER PRATICHE COMMERCIALI SCORRETTE (“MESSAGGI INGANNEVOLI E MODALITÀ AGGRESSIVE”). E FA ANCHE LITIGARE IL GOVERNO INGLESE CON LA BANCA CENTRALE... - LA PRECISAZIONE DELLA BANCA: "REVOLUT È SUPERVISIONATA DALLA BCE E RISPETTA STANDARD NORMATIVI IMPOSTI A LIVELLO EUROPEO...
REVOLUT: INVESTIMENTI PER 11,5 MLD, 10MILA NUOVI POSTI LAVORO E OBIETTIVO 100 MLN CLIENTI
(Labitalia) - La fintech Revolut investirà nei prossimi cinque anni 13 miliardi di dollari, circa 11,5 miliardi di euro, con l'obiettivo di creare 10mila posti di lavoro, raddoppiando così la sua forza lavoro in tutto il mondo.
Ad oggi l'istituto di credito, che opera completamente via app, ha raggiunto quota 65 milioni di clienti, e ha fissato il target di 100 milioni entro il 2027, puntando ad entrare in oltre 30 nuovi mercati entro il 2030. La fintech ha inaugurato oggi la sua sede principale a Londra.
Solo nel Regno Unito, ricorda Revolut, i clienti sono 12 milioni. Dei 13 miliardi di dollari, 4 miliardi di dollari andranno nel Paese, altri 1,2 per l'hub dell'Europa occidentale in Francia e 500 milioni di dollari per accelerare le sue operazioni negli Stati Uniti. Gli investimenti favoriranno inoltre un'ulteriore crescita in altri mercati europei, nonché il lancio di nuovi mercati in America Latina, Asia-Pacifico e Medio Oriente.
revolut - investimenti e servizi bancari
"La nostra missione è sempre stata quella di semplificare la gestione del denaro per i nostri clienti e la nostra visione di diventare la prima banca veramente globale al mondo ne è la massima espressione.
Dalle nostre radici qui nel Regno Unito, siamo cresciuti fino a servire oltre 65 milioni di clienti in tutto il mondo e l'inaugurazione odierna del nostro nuovo headquarter globale a Londra è il trampolino di lancio per il nostro futuro.
Questa sede sarà fondamentale per guidare la nostra crescita verso il prossimo traguardo di 100 milioni di clienti", ha commentato Nik Storonsky, ceo & co-founder di Revolut.
REVOLUT, L'ALGORITMO VENUTO DALL'EST. LA STORIA SEGRETA DEI BANCHIERI CHE STANNO CONQUISTANDO L'EUROPA
Estratto dell’articolo di Adriano Bonafede per www.huffingtonpost.it
Diciamo la verità. Nonostante tutte le presenze internazionali che ha, su Revolut – che ha 60 milioni di clienti prevalentemente in Europa - permane un alone di riservatezza.
Intanto uno dei due fondatori, Nik Storonsky, che ha anche la partecipazione di controllo della banca online, è russo, nato nel 1984 a Dolgoprudny, vicino Mosca, anche se è da molti anni cittadino britannico.
Il secondo socio fondatore, Vlad Yatsenko, è invece di nazionalità ucraina, anche se è nato nel 1983 nell'allora Repubblica Democratica Tedesca: suo padre era soldato sovietico.
È a Londra - vera casa madre di Revolut - che i due si sono fatti le ossa lavorando in grandi banche. Storonsky ha lavorato come trader di derivati azionari sui mercati emergenti presso Credit Suisse e Lehman Brothers, negoziando oltre 2 miliardi di dollari su diverse opzioni, swap e strumenti EX.
revolut - investimenti e servizi bancari
Yatsenko ha invece sviluppato sistemi software finanziari presso alcune banche d'investimento come UBS e Deutsche Bank. Alle spalle entrambi hanno una solida formazione quantitativa.
Storonsky ha conseguito un Master in Fisica Applicata e Matematica presso l'Istituto di Fisica e tecnologia di Mosca e un Master in Economia presso la Nuova scuola economica di Mosca.
Yatsenko ha una laurea magistrale in Informatica, presa nell'Università di Mykolaiv. La svolta arriva nel 2015, quando fondano Revolut. Ciò avviene sull'onda dell'arrivo sul mercato di un'intera nuova generazione di banche online, resa possibile dal progresso tecnologico. […]
revolut - investimenti e servizi bancari
Però le banche online sono riuscite lo stesso a ricavarsi un loro spazio. E la Revolut di Storonsky e Yatsenko lo ha fatto partendo dalla necessità, nel 2015, di creare un conto multivaluta che potesse consentire di passare da una moneta all'altra senza gli esosi costi di cambio applicati dalle banche tradizionali.
Il conto era ritagliato sulla misura di chi viaggia molto o sugli expat che si trovano a dover passare da una valuta all'altra da un giorno all'altro.
Pur essendo basati a Londra, i due hanno però ottenuto soltanto una licenza limitata in Gran Bretagna (da poco hanno comunque chiesto la piena licenza). Per operare in tutta l'Unione Europea dovevano aprire una filiale in uno dei suoi Paesi. Scelsero la Lituania, che evidentemente ha concesso la licenza in poco tempo e senza troppi passaggi burocratici. E questo il motivo per cui la maggior parte dei circa 4 milioni utenti italiani ha ancora un Iban che comincia per LT (Lituania, appunto).
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In verità con questa sola licenza Revolut potrebbe operare in tutta Europa ma alcuni possibili intoppi pratici (ad esempio alcune aziende si rifiutavano di accreditare lo stipendio sulla banca di un altro Paese, e le utilities di domiciliare la bolletta) hanno consigliato di chiedere anche un Iban italiano, che la licenza italiana, il cui Iban comincia quindi per IT.
In verità anche quelli che hanno usato Revolut lo hanno fatto, almeno all'inizio, entro limiti ristretti mantenendo per tutto il resto il conto corrente originario. Ora però la sfida di Storonsky e Yatsenko è stata lanciata a tutto campo, e l'Iban del proprio Paese rincuora tutti i clienti sulle guarentigie che la legge offre.
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Certo, sono ancora ridotte all'essenziale le informazioni sugli azionisti, e questo contribuisce a creare quell'alone di riservatezza. Siamo abituati a sapere chi sono i soci delle grandi banche, che sono quotate in Borsa, e quindi devono rendere pubblica questa composizione e ogni sua modifica.
Ma Revolut, essendo (per ora) una banca non quotata - nonostante riguardo al suo valore circolino voci di cifre superiori ai 70 miliardi - ciò che deve comunicare sono soltanto le quote di controllo. In mano a Storonsky c'è - ed è l'unica cosa che viene dichiarata pubblicamente - un "controllo significativo", ovvero una partecipazione superiore al 25 per cento.
revolut - investimenti e servizi bancari
[…] Nel frattempo conosciamo nomi e cognomi di altri azionisti, anche se non ne conosciamo le percentuali dei loro pacchetti azionari. Si tratta, come comunicato dalla stessa banca, di soggetti di venture capital (una forma d'investimento di start up, ovvero società all'avvio del loro cammino): ci sono SoftBank, Tiger Global, Tcv, Tsg Consumer Index Ventures, Ribbit Capital, Baldertone Capital, Lakestar.
Dal 2015 in poi ci sono stati vari stadi della raccolta di fondi necessaria per operare e crescere. A un round seed (raccolta) iniziale di 1,5 milioni di sterline nel 2015 sono seguiti altri round di raccolta nel 2016 (8,6 milioni di dollari), 2017 (71 milioni), 2018 (250 milioni), 2020 (580 milioni), 2021 (800 milioni). Nel 2024 c'è stata una vendita secondaria di azioni ai dipendenti da 500 milioni, e nel settembre 2025 è ancora in corso un'altra vendita di azioni ai dipendenti di cui ancora non si conoscono i dettagli.
NIK STORONSKY - VLAD YATSENKO - REVOLUT - 1
Nel frattempo Revolut sta cambiando pelle, moltiplicando i suoi servizi, all'inizio relegati al solo cambio valute e a un conto senza spese (fino 5.000 euro in Italia). Si potrebbe dire che dopo aver attirato molti clienti (la banca stessa stima che in Italia sia già al quinto posto come numero di conti correnti) ora fornisca loro dei servizi.
Nel 2020 aveva già offerto la possibilità di investire in cryptovalute, azioni Usa, Etf, bond governativi, Cds. Poi sono stati aggiunti i fondi monetari. Ora è possibile anche avere dei prestiti "quasi in tempo reale" ', dicono, grazie a un modello di rischio che permette loro di calcolarlo per ogni singolo cliente con rapidità.
Tra gli ultimi arrivati, il Robo Advisor: in sostanza una piattaforma informatica che fa un'asset allocation (ripartizione) del risparmio aderente alla tipologia di cliente, e la cambia via via che serve. Un modo comodo per investire senza pagare esose fee ai consulenti finanziari. Infine, lo slogan è "Beyond bank".
Con i servizi si può andare "oltre la banca" e vendere, come fanno loro, delle eSim per prendere e usare un numero di telefono in un Paese straniero. […]
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