RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
Estratto dell’articolo di Luca Monticelli e Marco Bresolin per “la Stampa”
La Commissione europea ha dato il via libera al maxi-piano del governo per incentivare la produzione delle rinnovabili attraverso la costruzione di nuove centrali. Una sorta di Superbonus dell'energia che avrà un impatto sulle casse pubbliche di circa 35,3 miliardi di euro, spalmato nell'arco dei prossimi 20 anni, e che verrà finanziato con un «prelievo dalle bollette elettriche dei consumatori finali».
gilberto pichetto fratin (2) ricevimento quirinale 2 giugno 2024
Fanno circa 1,8 miliardi di euro l'anno che consentiranno di produrre 4.590 Megawatt di elettricità "verde". È il costo della transizione ecologica e a pagarlo saranno i cittadini, direttamente sulla loro bolletta, in "comode" rate mensili.
L'esborso degli incentivi statali non avverrà da subito, ma a partire dal gennaio del 2027. Secondo lo schema approvato da Bruxelles, il sostegno economico alle imprese verrà erogato sulla base dell'energia prodotta dalle nuove centrali che utilizzano tecnologie «innovative o non ancora mature» e che saranno costruite entro il 31 dicembre del 2028.
Bisogna però tenere in considerazione che serviranno dai 31 ai 60 mesi di tempo (a seconda della tecnologia) per far entrare in funzione gli impianti, il che vuol dire che i primi aiuti verranno versati nella migliore delle ipotesi tra due anni e mezzo. È dunque probabile che gli aumenti in bolletta scatteranno soltanto allora. Una fonte tecnica sostiene che un «eventuale impatto sulle tariffe non si avrà prima del 2029».
La questione ha subito sollevato polemiche a Roma, con il capogruppo del Pd in commissione Bilancio alla Camera, Ubaldo Pagano, che accusa l'esecutivo di «tartassare i cittadini, perché il via libera di Bruxelles sarebbe una notizia potenzialmente positiva per il Paese se la presidente Meloni si fosse degnata di condividerla invece di trasformarla nell'ennesima stangata».
Il governo minimizza, però, se stangata sarà, toccherà comunque ai governi futuri deciderla. Saranno infatti le maggioranze delle prossime legislature a confermare o meno il prelievo in bolletta per finanziare il piano ventennale sulle rinnovabili green.
Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti sorvola: «Suggerisco di avere pazienza prima di valutare le direttive, vedremo cosa ne penserà l'Europa dopo il voto di sabato e domenica».
Il suo collega dell'Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, titolare del dossier, ricorda che il testo sarà posto all'attenzione dei ministri competenti per essere poi trasmesso alla Corte dei Conti e nel giro di un mese verrà varato un decreto con le regole «per rendere pienamente funzionanti le misure».
Vista la sensibilità politica sul tema, la Commissione ha evitato accuratamente ogni riferimento ai 35,3 miliardi di incentivi nel comunicato diffuso ieri. Ma la cifra è rimasta nel nome del file allegato. Interpellata sulle ragioni di questa omissione, una portavoce si è giustificata dicendo che i 35,3 miliardi rappresentano una stima perché «l'aiuto effettivamente erogato varierà in funzione dei futuri prezzi dell'elettricità sul mercato».
Trattandosi di un finanziamento pubblico a imprese del settore privato, il governo ha dovuto sottoporre lo schema alla Commissione europea per ottenere l'autorizzazione.
La misura riguarda le centrali che sfrutteranno «l'energia geotermica, quella eolica offshore (galleggiante o fissa), quella solare termodinamica, quella solare galleggiante, le maree, il moto ondoso e altre energie marine oltre a biogas e biomasse». Gli aiuti saranno erogati per ogni chilowattora di energia elettrica prodotta e immessa nella rete.[...]
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