DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI…
1. ''MARCHIONNE VUOLE FONDERE FIAT-CHRYSLER CON HYUNDAI-KIA''. L'ENNESIMO RUMOR ESTIVO È FORSE QUELLO PIÙ CONCRETO
Da Dagospia del 26 agosto 2017
2. LE AVANCES COREANE DANNO GAS A FCA - VOCI DI UN INTERESSE DI HYUNDAI-KIA. MA MARCHIONNE PENSA A GM
Pierluigi Bonora per ''il Giornale''
Piazza Affari è preda della «sindrome Fca». A ogni voce su possibili accordi del Lingotto (è successo nella seconda metà di agosto con i rumors dalla Cina) le azioni fanno un grande balzo.
E ora tocca alle indiscrezioni provenienti dalla Corea del Sud (lo stesso era accaduto alla fine di agosto) sull' interesse del Gruppo Hyundai-Kia per Fca. Il titolo ha così preso nuovamente il volo (+3,94%), superando ieri la soglia dei 15 euro (15,05 la chiusura).
A scatenare la corsa agli acquisti delle azioni Fca è stato il report di un analista, Lee Jae-il, responsabile automotive di Eugene Investment & Securities, che ha ipotizzato la nascita del primo colosso mondiale dell' auto, sostenendo anche la necessità dei coreani di puntare su una fusione alla luce dell' evoluzione dei mercati Usa e cinese.
È comunque singolare che l' analista in questione assegni a Fca una valutazione (9,83 miliardi di euro) molto più bassa di quella reale (23 miliardi ai valori di ieri). E quantifichi, in soli 5,6 miliardi, il gruppo guidato da Sergio Marchionne privo di Maserati e Magneti Marelli. Resta il fatto che la Borsa sembra aver perso la bussola.
In Italia, intanto, nelle sale operative si cerca di capire, rumors a parte, perché il titolo Fca continua a crescere. Circolano, così, alcune suggestioni, come quella che spiegherebbe l' exploit delle azioni del Lingotto con l' intenzione di presentare un' offerta «carta contro carta» su Gm, obiettivo cui Marchionne continuerebbe a guardare con attenzione.
Più sale il titolo Fca e meno si diluirebbe l' azionista Exor nel nuovo gruppo (9,5% rispetto al 29,23% con cui controlla ora Fca). Dal 2013 a oggi le azioni Fca sono cresciute quattro volte tanto, mentre quelle di Gm (il gruppo vale 47,5 miliardi) continuano a essere «inchiodate». Pure suggestioni. Però se ne parla.
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