VOLA AIRONE PASSERA, VOLA - LA CORTE EUROPEA CONFERMA CHE IL PRESTITO AD ALITALIA ERA UN ILLEGITTIMO AIUTO DI STATO - L’OPERAZIONE ERA STATA VOLUTA DA BERLUSCONI-LETTA IN JOINT CON IL PASSERA DI BANCA INTESA: ORA LA VECCHIA ALITALIA COME POTRA’ RESTITUIRE I 300 MILIONI? - RESPINTO IL RICORSO DI RYANAIR, LA VENDITA A CAI NON DEVE ESSERE ANNULLATA - UN ALTRO COLPO AGLI IRLANDESI LOW-COST ARRIVA DALL’ENAC: È ALITALIA (E NON RYANAIR) IL PRIMO VETTORE ITALIANO…

1 - ALITALIA: TRIBUNALE UE, ILLEGITTIMO PRESTITO STATO
(ANSA) - Il Tribunale Ue ha oggi confermato le decisioni della Commissione che qualificano come illegittimo il prestito concesso dallo Stato italiano ad Alitalia, ma autorizzano la vendita dei beni di quest'ultima. Lo rende noto il Tribunale.

La decisione del tribunale interviene sulla base di un ricorso presentato da Ryanair che ha contestato le decisioni assunte dalla Commissione Ue. I giudici hanno ritenuto che le decisioni di Bruxelles siano state correte. Nel 2006, a seguito di vari tentativi infruttuosi di risanare la situazione finanziaria di Alitalia, le autorità italiane - ricorda la nota del Tribunale - hanno deciso di vendere la loro partecipazione nel capitale di quest'ultima.

Nel 2008 lo Stato italiano ha concesso ad Alitalia un prestito di 300 milioni di euro, riconoscendole altresì la facoltà di imputare tale somma in conto capitale. Alitalia, a quel punto in situazione di insolvenza, è stata posta in amministrazione straordinaria, ed è stata nominata una banca quale esperto indipendente, al fine di verificare la congruità del prezzo di vendita dei beni di detta compagnia rispetto al prezzo di mercato.

L'offerta della Compagnia Aerea Italiana (CAI) è stata trasmessa dalle autorità italiane alla Commissione Ue che ha così avviato un procedimento d'indagine formale in merito alle misure relative al prestito ed alla facoltà di imputare la somma in conto capitale. Con una prima decisione, essa ha constatato che il prestito costituiva un aiuto di Stato illegittimo e incompatibile con il mercato comune, in quanto conferiva un vantaggio economico finanziato con risorse statali, che non sarebbe stato concesso da un investitore privato avveduto.

La Commissione ha dunque ordinato il recupero di tale aiuto presso Alitalia. Con una seconda decisione, Bruxelles ha ritenuto che la misura relativa alla vendita dei beni di Alitalia non implicasse la concessione di un aiuto di Stato agli acquirenti di quest'ultima, fatto salvo il rispetto integrale degli impegni presi dalle autorità italiane, in forza dei quali la vendita sarebbe stata realizzata al prezzo di mercato.

Inoltre, la Commissione ha confermato che neppure la procedura di amministrazione straordinaria alla quale era stata sottoposta Alitalia portava alla concessione di un aiuto a favore degli acquirenti. L'Istituzione ha concluso che la procedura attuata dall'Italia non implicava una continuità economica tra Alitalia e gli acquirenti dei suoi beni - tenuto conto dell'estensione della vendita di tali beni e della parcellizzazione delle offerte presentate dai suddetti acquirenti - e che tale vendita non aveva come effetto di eludere l'obbligo di recupero dell'aiuto, né quello di concedere aiuti agli acquirenti di Alitalia.


2- ALITALIA:TOCCA A VECCHIA COMPAGNIA RESTITUIRE PRESTITO STATO
(ANSA) - Il prestito ponte di 300 milioni di euro erogato nella primavera del 2008 dal governo italiano alla vecchia Alitalia non deve essere pagato da Alitalia Cai, perché questa è nata in regime di discontinuità rispetto alla compagnia posta in amministrazione straordinaria. Lo sottolinea in una nota Alitalia, ricordando che il pronunciamento di oggi della Corte di Giustizia Europea dà torto a Ryanair affermando appunto che la restituzione del prestito rimanga in capo alla società che ne ha beneficiato, ovvero alla vecchia compagnia.

Il prestito ponte di 300 milioni di euro erogato nella primavera del 2008 dal Governo Italiano ad Alitalia-Linee Aeree Italiane (la "vecchia" Alitalia) è stato giudicato aiuto di Stato dalla Commissione Europea, che nel novembre 2008 ne ha ordinato la restituzione (da parte della stessa Alitalia-LAI al Governo), si legge nella nota Alitalia.

"Non risultano contestazioni del fatto che il prestito fosse considerato aiuto di Stato, tanto che né Alitalia LAI, né lo Stato Italiano avrebbero impugnato quel giudizio della Commissione", aggiunge la compagnia sottolineando che " Successivamente, nel gennaio del 2009, ha preso avvio Alitalia- Compagnia Aerea Italiana (la "nuova" Alitalia), dopo che la stessa Commissione Europea aveva verificato il soddisfacimento dei requisiti di discontinuità rispetto all'azienda posta in amministrazione straordinaria".

Ricostruendo la vicenda, Alitalia-Cai ricorda che "Ryanair ha fatto ricorso alla Corte di Giustizia Europea, pretendendo che la restituzione dei 300 milioni venisse imputata non ad Alitalia in Amministrazione Straordinaria, bensì ad Alitalia- Compagnia Aerea Italiana, quindi non all'azienda che ha beneficiato del prestito bensì a quella nata successivamente, sostenendo che anche le modalità di nascita della nuova Compagnia potessero configurare una forma di aiuti di Stato".

"L'azione di Ryanair - sottolinea la nota - era evidentemente finalizzata a creare un pregiudizio economico ad Alitalia-CAI". Ma "il pronunciamento di oggi della Corte di Giustizia Europea - si legge ancora - dà torto a Ryanair affermando che è corretto che la restituzione del prestito ponte rimanga in capo alla società che ne ha beneficiato, ovvero alla vecchia compagnia; e che Alitalia-CAI è nata in regime di discontinuità rispetto alla compagnia posta in amministrazione straordinaria, che il prezzo pagato per gli asset acquisiti corrispondeva al loro valore di mercato e che pertanto nulla è da questa dovuto". "La Corte di Giustizia - conclude la nota - ha quindi condannato Ryanair a pagare le spese legali sostenute da Alitalia-CAI".


3 - ALITALIA: ENAC, IN 2011 PRIMA PER PASSEGGERI,SECONDA RYANAIR
(ANSA) - Con 25.896.582 passeggeri trasportati nel 2011 Alitalia è prima nella graduatoria stilata dall'Enac dei primi 50 vettori operanti in Italia. In base al numero totale dei passeggeri trasportati nel 2011, al secondo posto si é piazzata la low cost irlandese Ryanair con 22.114.392 passeggeri, al terzo la britannica Easyjet con 10.526.297, quarta la tedesca Lufthansa con 6.447.057 e quinta Meridiana con 4.323.926. Lo rende noto l'Autorità dell'aviazione civile che ha pubblicato i dati di traffico 2011 secondo cui lo scorso anno negli aeroporti italiani sono transitati 147.946.210 passeggeri, con un incremento del 6,5% rispetto al 2010.

Nella graduatoria degli scali nazionali per numero di passeggeri, rispetto al 2010 Roma Fiumicino si attesta sempre al primo posto con 37.406.099 (+4%), seguito da Milano Malpensa con 19.087.098 (2%), al terzo posto Milano Linate con 9.061.749, al quarto Venezia con 8.507.691, Bergamo al quinto posto con 8.338.656, al sesto Catania con 6.774.782, al settimo Bologna con 5.815.971, all'ottavo Napoli con 5.725.033, al nono Palermo con 4.944.311, al decimo posto Roma Ciampino con 4.776.919, fino a un totale di 46 infrastrutture considerate.

 

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