DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
Francesco Semprini per “la Stampa”
Sono stati una conclusione di 2019 costellata di record e un principio di 2020 all' insegna dell' ottimismo a caratterizzare l' avvicendamento d' anno a Wall Street, trainando anche le Borse del resto del Pianeta. A spingere gli acquisti sono la conferma di una prima firma a metà mese sulle trattative per i dazi commerciali tra Usa e Cina, la continua immissione di liquidità da parte della banca centrale di Pechino per sostenere l' economia e anche la ripresa del prezzo del petrolio.
Dopo mesi di negoziati sullo sfondo di una guerra commerciale combattuta a colpi di dazi si è fissata la data del 15 gennaio per la firma della «fase uno» degli accordi con una cerimonia organizzata alla Casa Bianca a cui - scrive lo stesso Trump - parteciperanno «membri di alto livello» del governo cinese. A questo punto gli operatori attendono il faccia a faccia tra il presidente americano e il collega cinese con Xi Jinping entro qualche settimana, con lo stesso Trump che afferma di volersi recare a Pechino in tempi brevi, per avviare la «fase due» delle trattative che dovrebbero portare alla chiusura dello storico patto.
Ad aiutare ieri sono stati anche i dati macro americani: le richieste di sussidi di disoccupazione nell' ultima settimana del 2019 sono state 222 mila, ovvero duemila in meno rispetto alla settimana precedente. Un segno che il mercato del lavoro Usa resta solido, con la disoccupazione ai minimi dell' ultimo mezzo secolo.
E la Casa Bianca non può che ostentare ottimismo. Il consigliere per il commercio, Peter Navarro, vede un 2020 con una crescita dell' economia Usa al 3% e un Dow Jones a quota 32 mila punti. Ieri l' indice di riferimento ha chiuso in rialzo a 28.870 punti, Il Nasdaq a 9.092 punti e lo S&P a 3.257 punti. Anche le Borse europee hanno brindato sulla scia dell' entusiasmo proveniente dalla Cina, macinano guadagni.
donald trump xi jinping mar a lago
Alla base di tutto c' è la mossa di ieri della banca centrale cinese che ha deciso di tagliare i requisiti delle riserve per le banche, liberando così circa 114 miliardi di dollari per sostenere il credito e spronare l' economia. La People Bank of China infatti allenterà il coefficiente di riserva (RRR) dal prossimo 6 gennaio di 50 punti base, riducendo l' ammontare di liquidità che le banche devono detenere.
Abbassando tale indice vengono liberate risorse per il credito alle piccole e medie imprese. L' intervento della banca centrale, che segue tre manovre simili attuate nel 2019, ha dato vigore ai mercati, così come il dato sull' attività manifatturiera cinese che si conferma in espansione. L' indice Pmi, elaborato da Markit/Caixin, si è attestato a 51,5 punti a dicembre, in leggero calo rispetto ai 51,8 punti di novembre e dai 51,7 di ottobre, ma sopra la soglia dei 50 punti, linea di confine tra fase di contrazione e di espansione.
TRUMP A WALL STREETtrump wall street
Tutto questo ha dato sprint alle Borse con Shanghai che ha segnato un +1,15% e Shenzhen un +2%, e in scia Francoforte è salito dell' 1,03%, Londra dello 0,82%, Madrid dell' 1,49%, Parigi dell' 1,06%. Buon rialzo anche per Piazza Affari che inaugura il 2020 con un rimbalzo dell' 1,40%.
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