RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
Massimo Sanvito per “Libero Quotidiano”
Sono spenti, o meglio lo sembrano, e infatti succhiano energia. A nostra insaputa. Sembra quasi che dormano, invece sono svegli eccome, anche quando non vengono usati. Vampiri silenziosi, gli invisibili che consumano corrente elettrica. Senza che nessuno se ne accorga o ci faccia caso, semplicemente perché la stragrande maggioranza della gente non sa che - per dire - un computer, un forno microonde oppure una caffettiera fanno lievitare le bollette anche se non sono in funzione (ma magari presentano quella piccole spia rossa accesa).
Assurdo? Strano? Incredibile? Macché, è la dura e cruda realtà. In tutta Europa, secondo uno studio del progetto Selina (Standby and Off-Mode Energy Losses In New Appliances) supportato dalla European Commission's Agency for Competitiveness and Innovation, il consumo medio degli elettrodomestici spenti - che in realtà vanno in condizione di "stand by", cioè "in pausa" - è di circa 305 chilowattora per abitazione ogni anno: praticamente l'11 per cento dei consumi casalinghi di una famiglia.
Tradotto: oltre un decimo dell'energia che consumiamo non solo potrebbe benissimo essere risparmiata, ma produce anche 19 milioni di anidride carbonica in tutti paesi dell'Unione Europea. Mica poco. Anche perché, se consideriamo che ogni chilowattora costa circa 0,24 centesimi, significa che ogni anno una famiglia potrebbe risparmiare più di 70 euro. E son soldi, come si dice.
FASE DORMIENTE
In cima alla classifica degli apparecchi elettronici che sprecano più energia elettrica ci sono ovviamente i computer fissi, che soprattutto negli uffici restano accesi tutto il giorno e si limitano al massimo ad andare per l'appunto in "stand by": lo schermo si annerisce ma i consumi scorrono.
Giusto per rendere l'idea, nel 2008 i tecnici della rivista di settore "AF Digitale" avevano condotto uno studio su quindici computer di ultima generazione, scoprendo che la fase dormiente della scheda madre ci costa circa 1,4 euro all'anno per ogni watt sprecato.
consumo degli elettrodomestici
E considerando tutti i computer d'Italia, da Trento a Palermo, ecco che si arriva a un consumo complessivo di 30/40 megawatt, per un costo complessivo di quasi 60 milioni di euro annui (!).
Poi, forse insospettabile, ecco la caffettiera elettrica, che arriva a consumare anche oltre un watt all'ora. Tra i primi posti di questa classifica dei "consumi fantasma" ci sono anche le console per videogiochi, che necessitano della stessa energia sia che sono accese o che sono spente (23,3 watt all'ora).
E ancora: il decoder della tv, sia via satellite che via cavo, e il carica batterie dei cellulari, che se non vengono staccati del tutto dalle prese, consumano senza pietà e danneggiano gli stessi smartphone.
SPINA DA STACCARE
Per non parlare dei forni a microonde, che in modalità "stand by" erodono tre watt all'ora e 25 se si lascia lo sportellino aperto; e dei telefoni cordless (2,9 watt all'ora), degli stereo un po' datati e dei videoregistratori (100 chilowattora all'anno).
E le lavatrici, le lavastoviglie e le asciugatrici? In alcuni casi, lasciandole accese e con lo sportello aperto, la modalità di funzionamento alla fine del ciclo assorbe circa cinque watt di potenza in più rispetto a quando sono spente.
Facendo un mero calcolo economico, per il semplice fatto che la spina sia attaccata alla presa la macchina del caffè da "spenta" - o presunta tale, come abbiamo visto - costa sette euro all'anno, il tostapane quattro, il forno 3,50, lo stereo dieci, il climatizzatore quattro, lo spazzolino elettrico 3,50, il computer dieci euro se al monitor aggiungiamo la connessione a internet tramite modem o router.
Ma com'è possibile che un apparecchio spento possa consumare energia? La risposta è contenuta in due semplici parole: alimentatori e sensori. Gli uni trasformano la corrente elettrica da alternata a continua, gli altri sono in attesa di un segnale da telecomandi e display.
E se le leggi europee prevedono un consumo massimo di un watt in modalità "stand by" - che, tanto per ribadirlo, significa "in pausa" - un elettrodomestico su tre norma, secondo il progetto Selina, non è a norma.
Sia chiaro, ci sono sistemi su cui non è possibile derogare, come gli allarmi o quelli che per forza di cose devono rimanere connessi alla rete. Ma in tanti - troppi - casi lo spreco dello "stand by" potrebbe essere evitabile.
In che modo? Innanzitutto prendendo coscienza dei numeri snocciolati all'inizio dell'articolo, e poi agendo concretamente di conseguenza. Staccando dalla presa della corrente gli aggeggi che non si usano, servendosi di multi prese con interruttore per raggruppare più dispositivi in modo da spegnere davvero tutto, comprando prodotti con uno stand by molto ridotto.
classe energetica elettrodomestici
E per i più professionali esistono anche i wattmetri, ovvero quegli strumenti in grado di misurare la potenza elettrica, per capire quali sono i dispositivi che consumano di più e che conviene quindi spegnere.
RISPARMIO NOTEVOLE
Un capitolo a parte meritano gli apparecchi connessi alla rete internet. Spegnendoli quando non si sta navigando sul web o sfogliando chat e social, potrebbe portare a un risparmio complessivo di circa un miliardo di euro in tutta Europa e a 3 tonnellate e mezzo di anidride carbonica in meno. Il portafoglio vuole la sua parte, ma anche con l'ambiente non si può scherzare troppo.
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