renzi marchionne al gp di monza
Pietrangelo Buttafuoco per “il Foglio”
Uno come Gianni & Riotto detto Johnny – uno che avendo abdicato rispetto alla professione di giornalista si vota alla corte – fa tenerezza rispetto a un Sergio Marchionne. Quando il capo di Fca dichiara – “Credo che Renzi abbia realizzato progressi fenomenali per un paese così riluttante al cambiamento” – si passa direttamente al gioco pesante dei piani alti, altissimi, e già quel sollecitare il clap clap al boss, come ha fatto Johnny a Cernobbio, è niente al confronto.
RENZI MARCHIONNE ALLA FABBRICA CHRYSLER
Di progressi fenomenali, proprio in Italia, non se ne vedono. E chissà chi è il riluttante al cambiamento. Forse gli insegnanti il cui trasferimento a mille chilometri di distanza da casa non riesce a convincerli a fare un mutuo per la 500? C’è, certo, in Marchionne, l’istinto tutto italiano di aggrapparsi all’uomo della Provvidenza sempre atteso. Ma c’è, se il Padrino può fare testo, l’esito tipico di chi piritolleggia dalla periferia della moralità pubblica più che dall’attico di non so quale grattacielo di Detroit. Sono, insomma, cosa da piani alti. Ed è così: “Più si sale e più si sente la puzza” (Padrino, parte III).
renzi e marchionne al council on foreign relations