Estratto da “la Repubblica”
Rishi Sunak Re Carlo III
La decisione di Rishi Sunak di non andare a Cop 27, il summit internazionale sul cambiamento climatico che comincia la prossima settimana in Egitto, sta ritorcendosi contro di lui suscitando crescenti polemiche nel Regno Unito, nonostante il premier britannico si giustifichi con l'esigenza di occuparsi della grave crisi economica nazionale. Ieri Alok Sharma, presidente di Cop 26, la conferenza sul clima svoltasi lo scorso anno a Glasgow, deputato ed ex-ministro conservatore, ha criticato aspramente Sunak, affermando che snobbare il summit egiziano rischia di compromettere la leadership mondiale del Regno Unito sulle questioni ambientali e ammonendo che i Tories verranno puniti alle prossime elezioni se abbandonano le posizioni assunte nell'ultimo decennio in difesa dell'ambiente. [...]
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Lo "zar verde", come è stato ribattezzato, a Cop 27 ci andrà, una consuetudine per il presidente della conferenza dell'anno precedente. Ci sarà anche una delegazione britannica guidata dal ministro degli Esteri James Cleverly, accompagnato dalla ministra dell'Ambiente Therese Coffey. Mancherà Sunak, tuttavia. E mancherà un altro che avrebbe voluto andarci: re Carlo III.
Sunak ha spiegato la propria assenza con la necessità di concentrarsi sulle misure per soccorrere un'economia in grave difficoltà, dopo gli "errori", come lui stesso li ha chiamati, del breve mandato di Liz Truss alla guida del governo. Con il nuovo budget da presentare il 17 novembre, passare qualche giorno a Sharm-el-Sheikh, dove la conferenza sul clima avrà luogo dal 6 al 18 novembre, gli è parsa una distrazione [...]
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Al summit voleva però andare Carlo, da sempre fervente ambientalista, che inaugurò l'edizione del 2021 a Glasgow al posto della regina Elisabetta, impossibilitata a spostarsi da Londra per ragioni di salute. Il viaggio in Egitto del sovrano era stato sconsigliato, di fatto vietato, da Truss quando a Downing Street c'era lei e il divieto è stato confermato ora da Sunak.
Truss si opponeva alla presenza del re per ragioni ideologiche: non per nulla la premier aveva cancellato il bando al "fracking", il controverso metodo di estrazioni di gas e petrolio nelle profondità del sottosuolo, suscitando le proteste degli ambientalisti. Appena insediato a Downing Street, Sunak ha invece ripristinato il bando al fracking, compiacendo i verdi. Ciononostante, anche lui si è opposto alla partecipazione del re a Cop 27. Il motivo non è chiaro. Forse non voleva che Carlo gli rubasse la scena. E che, andando in Egitto, implicitamente sottolineasse che lui non c'era.
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[...] il Telegraph rivela che il re inviterà a Buckingham Palace un gruppo di esperti sul cambiamento climatico proprio negli stessi giorni della conferenza a Sharm-El-Sheikh per discutere come rispettare l'impegno a contenere l'aumento della temperatura del globo a non più di 1,5 gradi centigradi da qui alla fine del secolo. Un modo per segnalare che il sovrano sarebbe stato ben felice di essere in Egitto, ma glielo hanno impedito. Come se non bastasse, le indiscrezioni dei giornali domenicali inglesi riportano che a Cop 27 potrebbe andare l'ex-premier Boris Johnson, dimostrando che lui, a differenza di Sunak, ci tiene a difendere l'ambiente: altro motivo di imbarazzo per il neo-premier.
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