Gianni Giacomino per ''La Stampa - Torino''
In alcuni ospedali italiani come quelli di Bergamo, Brescia, Palermo, Napoli e Pavia, solo per citare alcune città, contro la diffusione del covid-19 si sta utilizzando l'ossigeno ozono-terapia. Questa miscela, mescolata al sangue del paziente tramite appositi strumenti, è da un lato un antivirale, in quanto danneggia gli involucri che rivestono il virus, e dall'altro un potente antinfiammatorio e antitrombotico. Il soggetto trattato in questo modo all'inizio della malattia migliora notevolmente e guarisce riducendo di molto il rischio di finire in terapia intensiva. Almeno questo è quello che è stato riscontrato la dove la terapia è già utilizzata.
ozonoterapia
«Nessun riscontro dalle istituzioni»
«Da tre settimane io e molti altri medici ci stiamo offrendo come volontari per praticare questa terapia anche nel Torinese, ma raccogliamo scarso interesse – allarga le braccia il dottor Ettore Giugiaro, docente di ossigeno ozono terapia all'Associazione Italiana di Medicina Funzionale. Siamo frustrati perché sembra difficile parlare con chi può prendere la decisione di agire in tal senso. Qualche giorno fa abbiamo contattato l'unità di crisi e ci hanno detto di mandare una mail spiegando quello che volevamo fare, è davvero avvilente».
I protocolli
Le società scientifiche di ozonoterapia che, da 40 anni studiano e applicano in numerosi ambiti clinici questa pratica medica, hanno redatto protocolli terapeutici per il trattamento dei malati colpiti da covid-19, che già applicati in molti ospedali di Italia. «Prima il paziente viene trattato e più velocemente può guarire – continua Giugiaro - gli ammalati positivi, così come i malati con sintomi evidenti, anche se privi di diagnosi certa, essendo così scarsi i tamponi disponibili, posso venir trattati immediatamente o al loro domicilio o presso un servizio ambulatoriale dedicato che permetterebbe di trattare molte più persone. Cosi facendo si otterrebbe un minor numero di aggravamenti ed un minor ricorso al ricovero ospedaliero con conseguente liberazione di molti posti letto per i casi più gravi».
ettore giugiaro
I vantaggi
Il duplice ruolo di antiossidante e di antinfiammatorio consentirebbe all’ozono di impedire il verificarsi della «tempesta citochinica», quella che, nel covid-19 provoca i microtrombi che si riscontrano nei polmoni, fegato e cervello dei pazienti deceduti. Le sedute avrebbero un costo vivo da pochi euro a 15-20 al massimo, a seconda dei trattamenti. «E le case produttrici sono disponibili a fornire i macchinari in comodato d’uso” - ammette Giugiaro.
Che termina: «Un’altra importante caratteristica dell’ozono nella terapia contro l’infezione da covid-19 è rappresentata dalla capacità di contrasto verso l’ipossiemia critica causata da questo virus. Sperimentazioni eseguite con la collaborazione dell’Università di Pavia e del Politecnico di Torino mediante la spettroscopia hanno evidenziato un aumento dell’ossigenazione rappresentato da un aumento della concentrazione dell’emoglobina ossigenata e da valori costanti di quella non ossigenata. Sotto l’aspetto clinico si traduce in una potente risposta alla drammatica caduta dei valori di saturazione con relativo ripristino in ambiti parafisiologici».
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